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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Bilancio realizzato "parzialmente" secondo legge, ecco perché il "no" dei revisori

Il collegio ha motivato il parere negativo al previsionale 2018 in una lunghissima relazione che getta ombre pesanti sull'elaborato finanziario

Il bilancio è stato realizzato "osservando in maniera parziale norme di legge, lo statuto dell’Ente, il regolamento di contabilità, i principi previsti dal Tuel e le norme”. In particolare il collegio ritiene “non congrua” la quantificazione del fondo di crediti di dubbia esigibilità per il 2018 (che è già trascorso) e il 2019", un calcolo che avrebbe “totalmente escluso” alcune entrate, modificando in modo significativo il risultato finale, ritenuto "non attendibile" ."Il mancato inserimento delle quote di accantonamento su alcune entrate determinano un’alterazione dei risultati di bilancio che, diversamente, avrebbe chiuso in disequilibrio”. Sono queste alcune delle conclusioni a cui arrivano i revisori dei conti del Comune di Agrigento con il parere che, alla fine, boccia il bilancio previsionale 2018 aprendo di fatto ad una vera e propria "crisi" amministrativa ed economica per il Comune.

Revisori bocciano il bilancio previsionale 2018

I rilievi mossi sono numerosi e tra loro molto diversi, con un'accusa generale molto chiara: alla fine il tanto annunciato percorso di risanamento dell'Ente non si è avviato o quantomeno non ha portato ai risultati sperati-annunciati, partendo dalla lotta all'evasione. Al centro di tutto, come dicevamo, c'è comunque la questione del fondo di accantonamento dei residui di dubbia esigibilità, cioè tutte quelle somme che non si ritiene possano essere incassate entro l'esercizio, finendo in prescrizione. Così, tra rilievi rispetto ai costi dei collaboratori e problemi connessi ai servizi a domanda individuale, la conclusione dei revisori è perentoria: “si esprime parere non favorevole sulla proposta di bilancio di previsione 2018 – 2020 e sui documenti allegati, in virtù delle osservazioni, raccomandazioni e, prescrizioni e diffide riportate”, sancendo inoltre che “la spesa deve ritenersi cristallizzata a quanto fin qui posto in essere, evitando di appesantire in questo scorcio di tempo ormai rimasto, lo strumento contabile con ulteriori impegni di spesa” e diffidando l’ente a “a porre in essere la sola spesa da sostenere per gli emolumenti del personale (escluso il salario accessorio), dei debiti fuori bilancio e delle spese previste per legge e già contrattualizzate, che obbligano giuridicamente l’Ente”.

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I revisori inoltre chiedono che “il bilancio 2019-2021 sia predisposto nei termini di legge, e questo permetterà di avere uno strumento contabile che già tiene conto della situazione di fatto dell’ente e delle misure correttive”. Facile a dirsi, ma più complesso da realizzarsi.

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