rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Reti idriche "colabrodo", tariffe oltre la media nazionale e contatori difettosi: la Regione si occuperà delle criticità

La IV commissione "Ambiente, territorio e mobilità" dell’Ars ha impegnato l'assessorato regionale ad effettuare delle verifiche sul "caso" Agrigento

La Regione, l'assessorato per l'Energia e i servizi di pubblica utilità nello specifico, dovrà occuparsi di "verificare la possibilità di creare un ambito unico per l’acquisto dell’acqua all’ingrosso, una rinegoziazione della convenzione con Sicilia Acque o una eventuale rescissione, in modo da ottenere tariffe omogenee e non penalizzanti, e che non siano superiori alla media nazionale". Ad impegnare l'assessorato, con un apposito atto è stata oggi la IV commissione "Ambiente, territorio e mobilità" dell’Ars, presieduta da Giusi Savarino, che si è occupata della gestione del servizio idrico in provincia di Agrigento. 

"L’audizione ha avuto ad oggetto le criticità del servizio idrico più volte segnalate dai cittadini e dalle associazioni dei consumatori: il costo delle tariffe nettamente superiore alla media nazionale, contatori difettosi: in particolar modo sono stati segnalati casi  in cui i contatori girerebbero a vuoto, facendo pagare al consumatore l’aria al costo onerosissimo dell’acqua, - ha scritto nell'atto la IV commissione dell'Ars - mancanza di impianti di depurazione, dispersione di circa il 55 per cento dell’acqua nelle reti, spesso definite anche dallo stesso gestore 'colabrodo', criticità e dubbi sulla qualità dell’acqua e turni di attesa per l'erogazione lunghi e discontinui". 

Oltre che alla verifica della possibilità di creare un ambito unico per l'acquisto dell'acqua all'ingrosso, la IV commissione dell'Ars ha impegnato l'assessorato regionale "a sollecitare l'Ati di Agrigento affinché avvii ogni azione utile alla tutela dei diritti dei Comuni e dei cittadini, vittime di reiterati disservizi a fronte di un costo tariffario idrico onerosissimo; a verificare se giuridicamente legittimo e non contrastante con la normativa regionale, nazionale ed europea, l'affidamento diretto alla società di gestione Girgenti acque S.p.A dei finanziamenti pubblici per reti ed impianti, come riferito, per un totale di 107 milioni di euro, senza incorrere in una infrazione europea; ed eventualmente, a vagliare l'opportunità di sospendere l'erogazione dei finanziamenti a favore della società di gestione Girgenti Acque S.p.A nelle more della definizione del giudizio di rescissione del contratto annunciato dall'ATI di Agrigento". 

Ed ancora la commissione "Ambiente, territorio e mobilità dell'Ars, presieduta da Giusi Savarino, ha impegnato l'assessorato a "intimare ai gestori il rispetto delle sentenze della Corte di Cassazione che in maniera univoca vietano il pagamento del canone di depurazione nelle zone in cui non è effettuato il servizio di depurazione; a verificare, se nel costo delle tariffe sostenute dai cittadini, sia già ricompreso il costo degli investimenti sulla rete, ed inoltre se questi investimenti siano stati effettivamente finalizzati alla manutenzione ordinaria e straordinaria di reti e impianti; a sollecitare Arpa ed Asp affinché attivino controlli a tappeto sulla qualità dell'acqua erogata da Girgenti Acque a tutela della salute pubblica; e a verificare i costi di gestione/ammodernamento/costruzione/manutenzione degli impianti di dissalazione e la capacità di conferimento acqua negli invasi ed in particolare ad avviare una indagine ispettiva sugli impianti di dissalazione in provincia di Agrigento o che servano la provincia".
 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Reti idriche "colabrodo", tariffe oltre la media nazionale e contatori difettosi: la Regione si occuperà delle criticità

AgrigentoNotizie è in caricamento