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Cronaca

Chiesta misura di prevenzione, Arnone: "È la prima volta che accade dalla Liberazione"

La replica dell'avvocato ed esponente politico: "Il tutto sulla base di prospettazioni accusatorie di reati di opinione quali la diffamazione e un, assolutamente inesistente, vilipendio alle istituzioni dello Stato"

"Credo sia la prima volta dalla Liberazione ad oggi che si chiede l' obbligo di soggiorno per un avvocato, soprattutto esponente politico, sulla base di prospettazioni accusatorie di reati di opinione quali la diffamazione e un - assolutamente inesistente - vilipendio alle istituzioni dello Stato". È con queste parole - contenute in una lettera inviata al questore, al capo della Digos, al prefetto ed al procuratore generale di Palermo - che l'avvocato Giuseppe Arnone replica alla richiesta dell'applicazione della sorveglianza speciale fatta dal questore di Agrigento.

"Ad Agrigento abbiamo ottimi giudici - ha proseguito Arnone che da quando aveva 30 anni si è impegnato nelle battaglie ambientaliste - che hanno già rigettato le richieste di 12 anni di carcere per la mia persona, per assurdi reati quali la corruzione, il falso, la calunnia, l’estorsione nonché hanno rigettato richieste di misure cautelari".

Giuseppe Arnone, per tantissimi anni consigliere comunale, è stato più volte candidato a sindaco di Agrigento. La proposta di applicazione della sorveglianza speciale a suo carico, indirizzata alla sezione Misure di prevenzione del Tribunale che la esaminerà a partire dal 5 ottobre, è stata motivata così: "Bisogna porre un freno alla sua pericolosità sociale perché si tratta di una persona che mette in pericolo la sicurezza e la tranquillità pubblica".  

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