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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Realmonte

Borgo Scala dei Turchi, il perito del giudice indagato per falso

Il docente di Urbanistica Paolo La Greca al centro di un contrasto fra accusa e difesa

Il perito sconfessa, in parte, l’ipotesi accusatoria della Procura e il pubblico ministero lo iscrive nel registro degli indagati con l’accusa di falso. È scontro totale, ormai, al processo sulla presunta lottizzazione abusiva che sarebbe stata bloccata dall'inchiesta nei pressi della Scala dei Turchi dove una società siracusana, la Comaer, stava per realizzare un complesso di villette a schiera destinate ad acquirenti “vip”.

Dodici gli imputati: si tratta di funzionari del Comune di Realmonte, della Soprintendenza e dei responsabili dell’impresa. Il pm Antonella Pandolfi, ieri mattina, all’udienza preliminare in corso davanti al giudice Francesco Provenzano, ha comunicato di avere avviato un’indagine e di avere messo sotto inchiesta il docente di urbanistica Paolo La Greca che, insieme ad altri due professionisti (l’ingegnere Mario D'Amore e l’architetto Guido Meli), ha redatto una perizia su incarico del giudice per mettere a fuoco alcuni aspetti della consulenza tecnica della Procura, eseguita dall’architetto Luciano Montalbano, dopo una serie di obiezioni di alcuni difensori e, in particolare, dell’avvocato Luigi Restivo, difensore di Gaetano Caristia e Sebastiano Comparato, principali responsabili della Co.Ma.Er. Il collegio di periti, in effetti, è arrivato a conclusioni diverse sostenendo che il piano di lottizzazione fosse “correttamente dimensionato” anche se sono state mosse numerose contestazioni relative all’altezza di alcuni fabbricati e alla distanza dal mare.

Il pm, però, all’udienza successiva ha sconfessato uno dei periti – La Greca – accusandolo di essere in una posizione di incompatibilità perché si era già occupato della questione in seno al consiglio regionale dell’urbanistica che, peraltro, aveva bocciato il piano arrivando a conclusioni opposte. La Greca aveva preso carta e penna e scritto al giudice per replicare. 

“La questione relativa al piano di lottizzazione della Scala dei Turchi - aveva scritto - è stata trattata in due distinte sedute, quella del 19 febbraio del 2014, insieme ad altri sedici punti, e quella del 27 marzo. Io ho partecipato alla prima, dove un componente della commissione ha letto la relazione, ma non alla seconda in cui si è votato l'approvazione”. Ma non è d’accordo il pm che ieri ha comunicato la sua iscrizione nel registro degli indagati (tanto che è stato ascoltato con l’assistenza di un difensore nominato in quel momento di ufficio, l’avvocato Angelo Sutera) perché “dagli atti emerge che l’approvazione è stata votata alla seduta alla quale ha partecipato per come risulta dai verbali e dall’audizione di persone informate sui fatti”. 

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