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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Raffadali

"Guidava ubriaco e uccise l'amico", giovane sceglie giudizio abbreviato

Alfonso Amodeo, 25 anni, avrebbe provocato la morte di Salvatore Lombardo di due anni più giovane

La richiesta di rito abbreviato condizionato all’audizione del consulente della difesa – il medico legale Nunzia Albano – è stata rigettata. La strategia difensiva, a quel punto, è il giudizio abbreviato “secco”: il 9 giugno il gup Alessandra Vella darà la parola al pm e alle altre parti per le conclusioni. I familiari del ventitreenne morto, secondo la Procura a causa della condotta di guida sconsiderata dell’amico con cui viaggiava in auto che era persino drogato, all’udienza precedente si erano costituiti parte civile.

È entrato nel vivo il processo per la morte del ventitreenne di Raffadali Salvatore Lombardo. Secondo il pubblico ministero Silvia Baldi, trasferita nei mesi scorsi, il ragazzino morì per colpa dell’amico, Alfonso Amodeo, 25 anni, di Raffadali, che guidava, in stato di alterazione dovuto all’assunzione di droghe leggere, la Fiat Punto a bordo della quale si trovavano insieme a un terzo ragazzo. La tragedia è avvenuta il 2 luglio, nei pressi del Villaggio della Gioventù di Raffadali. Amodeo è accusato di omicidio stradale e lesioni colpose. Amodeo, Lombardo e un altro amico, a sua volta rimasto ferito, secondo quanto è stato ricostruito dalle indagini che hanno portato al processo, stavano tornando insieme in auto da una gita al mare. Amodeo, al volante dopo avere assunto droghe leggere, avrebbe invaso la corsia di marcia opposta, anche a causa dell’elevata velocità, andando a sbattere contro la Ford guidata da un ottantacinquenne che restò ferito seppure in maniera non grave. Lombardo, invece, morì dopo alcune ore per i gravi traumi riportati. 

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