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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Realmonte

Auriemma incontra il comandante per la repressione del banditismo

Il novantasettenne è stato maresciallo di prima classe scelto del disciolto corpo delle Guardie di pubblica sicurezza

Il questore di Agrigento, Maurizio Auriemma, e il dirigente del commissariato di Porto Empedocle, Cesare Castelli, hanno incontrato il maresciallo di prima classe scelto del disciolto corpo delle Guardie di pubblica sicurezza Vincenzo Licata di 97 anni.

Licata, negli scorsi giorni, aveva mandato una lettera al dirigente del commissariato di Porto Empedocle che è stato incaricato dal questore di verificare la condizione familiare e di salute del maresciallo in quiescenza. Durante la visita non sono state riscontrate particolari situazioni di disagio, né di salute, sebbene l’età avanzata dell’anziano poliziotto in pensione. Il questore, accolto affettuosamente dal maresciallo Licata e dalla moglie ultranovantenne, ha appreso dall’eccellente percorso professionale, conclusosi il 21 febbraio 1980 per raggiunti limiti di età, dopo quasi quarant’anni di onorato servizio nella polizia di Stato. L'ultimo incarico ricoperto dal maresciallo di prima classe scelto è stato all’ufficio di Gabinetto della Questura di Agrigento.

questore auriemma incontra licata con castelli2-2  

Al termine dell’incontro, il questore Auriemma ha donato al maresciallo Vincenzo Licata, in segno di affetto e stima, il crest della Questura. Licata è stato invitato, assieme alla moglie, alla prossima festa della Polizia che sarà celebrata, alla villa Bonfiglio di Agrigento, il prossimo 10 aprile. Licata ha donato al questore l’ultimo libro di poesie da lui scritto.

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Il maresciallo di prima classe scelto Vincenzo Licata si è arruolato nel corpo delle Guardie di pubblica sicurezza il 17 gennaio del 1941, ha prestato servizio al battaglione Mobile di Napoli e poi in quello di Torino. Successivamente è stato trasferito alla Questura di Milano, al S.U.S. di Roma e poi all’Ispettorato di P.S. ed al C.F.R.B. di Palermo. E' stato assegnato al nucleo P.S. di Caltanissetta ed infine, nel 1956 e fino alla quiescenza - febbraio 1980 - , al nucleo di P.S. di Agrigento. Ha ricevuto un encomio nel 1950, con la seguente motivazione: “Comandante di squadriglia per la repressione del banditismo in Sicilia, si distingueva per encomiabile zelo, attività e rendimento. Nei dieci mesi di aspra lotta, animato da intelligenza e iniziativa, riusciva a trarre in arresto latitanti e a sequestrare ingente quantità di armi e munizioni da guerra”.  Nel 1956 gli è stata conferita la medaglia d’argento al merito di servizio e nel 1976 è stato insignito dal presidente della Repubblica del titolo di “Cavaliere dell’ordine al merito della Repubblica Italiana”. 
 


 

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