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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Quartiere Ellenistico-Romano, la scoperta: ossa di animali e lucerne come riti di riconsacrazione delle case

Studi e scavi sull'insula terza - realizzati dall'Alma Mater Studiorum-università di Bologna insieme al Parco archeologico - hanno permesso di ritrovare un'abitazione composta da tre vani, un portico e un giardino

Non soltanto è stata trovata una grande casa - con tre ambienti, il portico e il giardino al centro - ma sono stati recuperati anche i materiali che componevano i cosiddetti "rituali di riconsacrazione" dell'abitazione. Studi e scavi sull'insula terza - realizzati dall'Alma Mater Studiorum-università di Bologna insieme al Parco archeologico - nel quartiere Ellenistico-Romano hanno permesso di documentare uno spaccato di quella che era la realtà abitativa e le usanze dell'antica Akragas.

"Non soltanto cantiere a cielo aperto, ma anche piena illustrazione dei risultati ottenuti - ha detto il direttore del Parco archeologico, Giuseppe Parello - . E lo stiamo facendo con una delle università più prestigiose d'Europa se non la più antica".

IL VIDEO. Parello: "Le scoperte che fanno bene alla città"

"L'insula terza era un grande isolato, stretto e lungo - ha spiegato Giuseppe Lepore che è il coordinatore del progetto dell'università - . Le stratificazioni vanno dal sesto secolo avanti Cristo all'ottavo dopo Cristo. Questo è il secondo anno di intervento. Lo scorso anno abbiamo fatto un lavoro preliminare: lo studio del materiale d'archivio per tenere conto dei risultati precedenti. Dagli anni Cinquanta in poi ci sono stati scavi importanti. Adesso abbiamo una buona certezza d'aver individuato una casa con tre ambienti, un portico e un giardino al centro, sullo stesso modello delle altre. La chiameremo '3M'. Il pavimento di questa casa è molto basso rispetto a quello della casa limitrofa. C'è un salto di quota di due metri e questo vuol dire che tutta la casa è conservata. Non sappiamo quando c'è stato il crollo, ma i dati ci dicono - ha spiegato - che la vita non finisce e che, dopo il crollo, sulle macerie di questa casa è ricominciata una nuova storia".

Durante "ArcheoDies" sono state illustrate anche le apparecchiature utilizzate dagli archeologi, a partire dal laser scanner - che cerca di far conoscere e capire, facendo un rilievo tridimensionale, senza scavare. Ma la scoperta illustrata più sorprendente - per i non addetti ai lavori - sono state quelle cavità che erano state realizzate e che furono chiuse con pezzami di arenaria e laterizi. All'interno di quelle cavità - è stato ricostruito dagli studiosi - sono state trovate ossa di gatto e di altri animali e lucerne.

E poi è stata trovata anche una "tessera nummulario". Si tratta di un frammento di osso dove qualcuno ha inciso la quantità di denaro, una data e un nome. Normalmente si tratta di depositi di fondazione, compiuti dal proprietario della casa, per il bene della struttura stessa. Questo rito rientra nell'ambito della religione privata. Ma i "depositi di fondazione" - sono sempre gli archeologi a spiegare - si trovano frammisti alle mura, vengono posti durante le costruzioni. Nel caso dell'abitazione scoperta nel quartiere Ellenistico-Romano, invece, il muro era stato già alzato ed è stato spaccato. Sarebbe dunque rituale di riconsacrazione". 

Le ossa degli animali trovate sarebbero inoltre di esseri giovani. Ed anche questo è l'indizio di un sacrificio fatto per tenere in vita una struttura a scapito di una giovane vita interrotta.   

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