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Dopo la marcia del 25 ci si prepara ad una fase di interlocuzione permanente con le istituzioni

Carenza infrastrutturali della provincia, dalla protesta si passa alla proposta. Prima occasione sarà l’incontro programmato giorno 8 febbraio in Prefettura tra il cartello sociale, sindaci ed associazioni con il vice Ministro Cancellieri, i rappresentanti di Anas e l’ex provincia di Agrigento,.

Un confronto che sarà, anticipano già, a 360 gradi sul complessivo stato di arretratezza in cui vive la provincia da un punto di vista viario, e che avrà al centro alcune specifiche situazioni. In particolare il "cartello sociale"  vuole chiarezza sul ponte Petrusa, sul viadotto Akragas, sulla galleria della Statale 118 sulla Raffadali-Agrigento, il ponte “ bivio Milena “, e poi le statali 189, 640 e 115.

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Per questo il "cartello sociale" chiede di sapere per "ogni singola opera sopra ricordata se ci sono lavori in corso, quanti turni
di lavoro giornaliero sono previsti e quante unità di lavoratori sono impegnati per ogni turno di lavoro; la data prevista di fine lavoro ed eventuali penalità prevista in caso di ritardo nell’ultimazione dei lavori".

Un incontro, quello dell'otto, a cui si dovrebbe arrivare anche sull'onda di un ragionamento comune con le amministrazioni locali. Con una nota il "Cartello sociale" ha infatti chiesto ai Consigli comunali  che "in continuità con le iniziative sviluppate contro l’isolamento della provincia di Agrigento e a seguito della recente e straordinaria manifestazione popolare" manifestino "la loro adesione alla battaglia di civiltà condotta dal cartello sociale e dai sindaci" approvando un atto comune in apposite sedute da convocare nei prossimi giorni.

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"Come reclamato a gran voce nella marcia del 25 gennaio - dice ancora la nota - si propone ai consiglieri comunali di quei consessi che condividono l’iniziativa di chiedere la costituzione di appositi tavoli tecnico- istituzionale che possano seguire, vigilare ed intervenire affinché le opere indispensabili siano al più presto completate, realizzate e rese fruibili per la collettività. Opere che necessitano di essere monitorate rispetto ai percorsi burocratici, tecnici e di finanziamento al fine di evitare che i ritardi registrati ​ aggravino ​ ulteriormente i disagi della popolazione compromettendo le attività produttive e le potenzialità turistiche della provincia".

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