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Cronaca Porto Empedocle

Porto Empedocle è ormai una discarica a cielo aperto, continua lo sciopero dei netturbini

Davanti le porte delle abitazioni ci sono vere e proprie montagne di spazzatura, il Consiglio comunale chiede un'audizione al prefetto

I rifiuti crescono, le soluzioni scarseggiano. A Porto Empedocle è ormai una vera e propria emergenza ambientale dopo i primi nove giorni di mancata raccolta dei rifiuti (due domeniche, un giorno di sciopero, sei di astensione arbitraria dei netturbini) dovuti alla ormai nota vertenza con i lavoratori delle imprese del raggruppamento Realmarina, che vantano diverse mensilità di stipendio arretrato. 

Prosegue la protesta ad oltranza, la città è ormai in ginocchio

Le strade sono ormai delle vere discariche, con tonnellate di spazzatura di ogni tipo che è stata abbandonata da cittadini esasperati ma, anche, da ignoti incivili che hanno approfittato del momento per smaltire rifiuti speciali e ingombranti di ogni tipo: dai frigoriferi ai divani e ai mobili. Una situazione che è ormai totalmente fuori controllo e rispetto alla quale non si vedono soluzioni.

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Il Comune infatti continua ad allargare le braccia rispetto alla possibilità del pagamento delle somme spettanti alle aziende (e va precisato che attualmente anche i dipendenti comunali sono senza stipendio da quattro mesi) e aspetta le rimesse da parte dello Stato e della Regione, che tardano ad arrivare. Intanto il Municipio non ha fatto rispettare l'ordinanza di divieto di smaltimento dei rifiuti, probabilmente anche per evitare di esasperare oltremodo gli animi dei cittadini, che nel recente passato avevano dato vita anche a vere e proprie forme di rivolta come la creazione di barriere stradali realizzate con i rifiuti.

Vertenza Porto Empedocle, i sindacati proclamano altri due giorni di sciopero dei netturbini

Insomma, Porto Empedocle è una polveriera e nessuno interviene per prevenire il disastro: se si deciderà infatti di iniziare ad incendiare la spazzatura per le strade le conseguenze per la sicurezza delle persone potrebbero essere ancor più gravi.

Per questo il presidente del Consiglio comunale Marilù Caci e i capigruppo "vista la grave situazione finanziaria ed igienico-
sanitaria, che ormai da parecchio tempo attanaglia la città", si legge in una nota, hanno chiesto un'audizione con il prefetto di Agrigento Dario Caputo per "discutere e trovare definitivamente soluzioni concrete e definitive".

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