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Cronaca Santo Stefano Quisquina

Proteste per le bollette Eas, 400 famiglie si rivolgono al Comune

Sono sei solleciti di pagamento del periodo che va dal 2002 al 2006

Solleciti di pagamento per conguagli sui consumi di acqua potabile riferiti al periodo che va daSono sei solleciti di pagamento del periodo che va dal 2002 al 2006i ultimi anni di gestione Eas della rete idrica urbana. Sono centinaia e centinaia le bollette - i solleciti di pagamento, appunto, per omesso o parziale pagamento delle fatture dei consumi idrici - che in questi giorni stanno arrivando nelle case degli abitanti di Santo Stefano Quisquina. Sono più di 400 le famiglie che si sono già rivolte all'amministrazione comunale che, con in testa il sindaco Francesco Cacciatore, ha contestato - con tanto di nota scritta, indirizzata all'Eas che è ormai in liquidazione, - tali solleciti di pagamento e ha, ufficialmente, chiesto l'annullamento delle bollette.

"Sono arrivate a questa amministrazione diverse segnalazioni di cittadini che hanno ricevuto, in questi ultimi giorni, dei solleciti di pagamento riguardanti conguagli su consumi di acqua potabile riferiti agli anni dal 2002 al 2006. Da un esame a campione delle bollette pervenute - hanno scritto dall'amministrazione comunale di Santo Stefano Quisquina - abbiamo constato che molte delle bollette sono già state oggetto di contestazione da parte dei cittadini e di ricorsi trasmessi dal Comune. Nei ricorsi che abbiamo fatto, avevamo già rilevato le anomalie delle eccedenze riportate nelle fatture, nonché - spiegano, carte alla mano, dal Comune di Santo Stefano Quisquina - gli addebiti dei canoni di depurazione in assenza del servizio. Le contestazioni fatte dai cittadini non erano per nulla infondate considerato che, precedentemente, Eas, con comunicazione del 30 luglio del 2007, aveva riconosciuto che in alcuni anni, compresi tra il 2002 e il 2006, non erano state effettuate letture da parte degli addetti o erano state effettuate in modo errato. E ad oggi, all'amministrazione - proseguono dal Municipio della cittadina montana - non risultano notizie relative al completamento dell’istruttoria dei ricorsi".

L'istruttoria avrebbe dovuto prevedere, stando agli atti in possesso del Comune di Santo Stefano Quisquina, "una lettura in contraddittorio dei contatori, una verifica del loro funzionamento, nonché un’indagine statistica per valutare se le eccedenze riportate nelle bollette contestate fossero compatibili o meno con i fabbisogni dei diversi nuclei familiari e infine - prosegue il sindaco di Santo Stefano Quisquina - lo scorporo del canone di depurazione. Se l’indagine non è stata effettuata e, per ammissione dello stesso ente, i dati posti a fondamento del credito avanzato nei confronti dei cittadini di Santo Stefano Quisquina non risultavano attendibili, come mai si continua ad insistere e a chiedere il pagamento di conguagli di dubbia legittimità?". Motivo per il quale, insomma, il Comune di Santo Stefano Quisquina ha chiesto all'Eas di Palermo, che è in liquidazione, di annullare, o in subordine sospendere, la riscossione delle bollette di conguaglio relative ai periodi dal 2002 al 2006. Fra l'altro, trattandosi di ormai vecchie fatture, tutto dovrebbe essere, in linea di massima, prescritto.

"La richiesta di annullare o in subordine sospendere la riscossione delle bollette di conguaglio relative ai periodi dal 2002 al 2006 è stata fatta - concludono dall'amministrazione del Comune di Santo Stefano Quisquina - nelle more del completamento dell’istruttoria dei ricorsi e previe le necessarie, indispensabili, verifiche"

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