Diomede consegna al ministro Minniti il suo ultimo atto d'amore per la città: "Agrigento merita un prefetto senza ombre"
Poche ore dopo aver ricevuto l’avviso di proroga delle indagini, il prefetto Nicola Diomede ha scritto al ministro dell’Interno: "Sono estraneo alle accuse. Ma mi rendo conto però che un prefetto accusato di associazione per delinquere, truffa, corruzione, non è spendibile nel ruolo istituzionale"
Che il prefetto Nicola Diomede lasciasse Agrigento - dopo la bufera giudiziaria sul presunto "sistema" Girgenti Acque - era quasi scontato. Determinante è stata, però, forse, quella lettera che lo stesso prefetto ha composto. Poche ore dopo aver ricevuto l’avviso di proroga delle indagini, il prefetto Diomede – raccontano, in Prefettura, i ben informati – ha scritto al ministro dell’Interno Marco Minniti. Diomede è stato chiaro. Ed è stato il suo ultimo atto d’amore nei confronti di una terra – Agrigento e la sua provincia – che lo ha accolto fin dal 1991.
“Agrigento merita un prefetto senza ombre” – ha scritto Diomede - . “Sono estraneo alle accuse. Ma mi rendo conto che un prefetto della Repubblica accusato di associazione per delinquere, truffa, corruzione, non è spendibile nel ruolo istituzionale. E Agrigento merita un prefetto senza ombre”.
Diomede, ieri sera, si diceva pronto a cominciare il trasloco. Certamente il più doloroso della sua vita. Ma prima di andar via - e lo farà mercoledì - sembra verosimile che il prefetto saluterà Agrigento e provincia. Perché all’Agrigentino Diomede, prefetto capace di coniugare le necessità e di trovare sempre una soluzione, è visceralmente affezionato.
E sono affezionati a Diomede anche tanti, anzi tantissimi, agrigentini che ieri pomeriggio hanno cominciato il via vai, dalla Prefettura, per salutare - alcuni anche commuovendosi - colui che è stato veramente il prefetto di tutti. Un uomo delle istituzioni che ha sempre tenuto la porta aperta a tutti e per qualunque cosa. A Diomede, al suo lungo, indefesso, lavoro sta andando però anche il pensiero di altre porzioni delle istituzioni: dei rappresentanti delle forze dell'ordine. E qualcuno ha già ufficialmente detto di essere "onorato d'aver lavorato con lui, con un prefetto galantuomo".