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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Porto Empedocle

L'agguato al porto empedoclino, la difesa insiste: "Va sentito il medico legale"

Secondo i legali di James Burgio, l'imputato non sparò per uccidere ma solo per ferire: chiesta l'audizione della specialista per confermare questa ipotesi

“Non fu tentato omicidio perché il killer avrebbe potuto sparare all'indirizzo della testa o del torace, le condizioni per prendere la mira c’erano tutte per l’assenza di ostacoli di spazio e visuale”. La difesa di James Burgio, il ventiseienne fermato dalla squadra mobile due giorni dopo l'agguato al porto empedoclino del 21 luglio scorso, chiede di produrre la consulenza del medico legale Claudia Minacapelli Marotta, che ha esaminato la documentazione arrivando a conclusioni opposte rispetto alla tesi portata avanti dal pm Elenia Manno che è stata recepita dal tribunale del riesame.

Il processo, in corso con rito abbreviato davanti al giudice dell’udienza preliminare Alessandra Vella, è iniziato con questa richiesta. Gli avvocati Alfonso Neri e Salvatore Pennica, in sostanza, chiedono che il pregiudicato ventiseienne venga giudicato “allo stato degli atti” con una condizione, vale a dire produrre la consulenza e ascoltare in aula la specialista. Il punto è ritenuto decisivo. La difesa non ha mai contestato che, a sparare all'indirizzo di un pescatore e di un armatore, sia stato l’imputato. I legali, però, sostengono che Burgio avrebbe, comunque, fatto fuoco solo per ferire o intimorire ma non per uccidere. 
 

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