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Piscina comunale lasciata vuota da oltre un anno, la vasca rischia d'essere persa

La struttura, inizialmente affidata ai privati, era stata riaperta al pubblico nell’aprile 2017 ma attualmente è chiusa dal settembre 2018

“La nostra piscina e il nostro palazzetto sono dei gioielli, da Napoli in giù, queste due strutture rappresentano il fiore all’occhiello della Sicilia e dobbiamo fare in modo che queste strutture vengano valorizzate al meglio”.

Queste erano state le parole del sindaco di Favara Anna Alba, pronunciate il 28 aprile del 2017 in occasione della riapertura al pubblico della piscina comunale di contrada Pioppo. Una struttura che per gli elevati costi di esercizio, era rimasta chiusa per diversi anni, e che fu riaperta dopo aver affidato la sua gestione  ad una EsCo, la Alaimo Costruzioni. Il giorno della riapertura, fu festeggiato a Favara perché, l’intervento del partner privato, non solo restituiva alla collettività l’invidiabile struttura, ma avrebbe prodotto benefici anche alle casse del comune in dissesto finanziario e consentito all’Ente, di programmare gli interventi per riconsegnare ai cittadini anche il limitrofo palazzetto dello sport chiuso da diversi anni. Per una vertenza, tra Comune ed EsCo, nello scorso mese di settembre, aveva  indotto l’Ente pubblico a risolvere, per gravi inadempienze, il contratto con la ditta e la piscina, è chiusa al pubblico dal settembre del 2018. 

Il sindaco Anna Alba, rassicura sul fatto che, l’Ente richiederà il risarcimento degli eventuali danni economici alla società che aveva in gestione l’impianto e nel contempo  ribadisce che è volontà della sua amministrazione, quella di procedere con un nuovo bando per l’affidamento della struttura.  Intanto, dal settembre 2018, la vasca della piscina semi olimpionica, è stata svuotata, fortunatamente, la struttura non è stata ancora vandalizzata ma l’assenza di acqua potrebbe causare  dei danni irreversibili alla piscina. Il rischio deriva dai disequilibri statici dovuti  alla mancata pressione esercitata dal volume del liquido contenuto nella vasca.

Detto in parole povere, l’aver tolto l’acqua, potrebbe aver creato anche delle crepe nella vasca che, se così fosse, nelle more di eventuali futuri accordi sulla gestione dell’impianto natatorio, resterebbe comunque inutilizzabile se non prima della realizzazione di costosi lavori di ripristino.   Il braccio di ferro tra ditta e Comune, probabilmente continuerà nelle aule dei tribunali, ma intanto il rischio di perdere l’incolumità statica della piscina è una fattore che, probabilmente doveva e poteva essere evitato.
 

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