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Cronaca Centro città / Piazza Don Giovanni Minzoni

La Passione per le vie di Agrigento, don Pontillo: «La vivono Cattedrale e centro storico»

Per la prima volta Agrigento ha quasi "toccato con mano" i momenti che hanno preceduto il sacrificio di Cristo: per volontà di don Franco, l'associazione "Settimana Santa" di Cianciana ha offerto agli agrigentini alcune delle scene che nel comune montano si susseguono dalla Domenica delle Palme fino a quella di Resurrezione

Partecipazione, suggestione e un grande significato che dalla sacralità travalica per compenetrare il vissuto di un quartiere, il centro storico, che nel quotidiano “patisce” la ricerca di condizioni dignitose e sicurezza.

Per la prima volta Agrigento ha quasi “toccato con mano” i momenti che hanno preceduto il sacrificio di Cristo: per volontà di don Franco, l'associazione “Settimana Santa” di Cianciana (la cui pregevole drammatizzazione è candidata a diventare patrimonio immateriale Unesco), ha offerto agli agrigentini alcune delle scene che nel comune montano si susseguono dalla Domenica delle Palme fino a quella di Resurrezione.

Da piazza Bibirria, in cui hanno avuto luogo il processo e la condanna da parte di Pilato, la Via Crucis si è snodata lungo una via Duomo che, assorta nel silenzio, ha partecipato ogni istante, ogni rumore connesso alle cadute del Salvatore e ogni dialogo tra i vari protagonisti della via dolorosa. Per poi assistere alla crocifissione e alla deposizione di Gesù avvenuta in piazza Don Minzoni, proprio davanti a una Cattedrale che è il simbolo per eccellenza della “passione” vissuta dal centro storico.

E proprio questo aspetto, che come dicevamo dal sacro permea il vissuto quotidiano, è stato sottolineato da Giuseppe Pontillo, parroco della chiesa Madre di Agrigento. Il sacerdote ha messo in rilievo come la croce piantata nella piazza “guardasse” a quel mar Mediterraneo che per molti rappresenta la speranza di una vita migliore, ma anche un luogo di morte. Così come la Via Crucis in centro storico, ha spiegato, “traduce” la vita dei suoi abitanti e della Cattedrale, in attesa da oltre cinque anni di interventi che la restituiscano alla piena fruizione dei fedeli.

La drammatizzazione della Passione di Cristo

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