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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Palma di Montechiaro

"Agguato per vendicare relazione non gradita", il mistero delle armi usate

Imputati Luigi e Giuseppe Bracco, padre e figlio accusati di avere sparato al genero del primo e cognato del secondo. I consulenti: "Non è detto che siano state usate due pistole"

Per i consulenti balistici della difesa “non c’è alcun elemento tecnico e scientifico che provi che sono state utilizzate due armi nella sparatoria”. Biagio Manetto e Gianfranco Guccia, che hanno redatto una relazione tecnica per conto dei difensori dei due imputati - i palmesi Luigi e Giuseppe Bracco, padre e figlio di 61 e 33 anni, di Palma di Montechiaro - la tesi dei consulenti della Procura non è convincente. Il processo è quello a carico del suocero e del cognato di Epifanio Cammarata che i due imputati avrebbero tentato di uccidere perché mai accettato nella famiglia.

Il processo, in corso davanti ai giudici della prima sezione penale presieduta da Luisa Turco, si celebra con le forme del giudizio abbreviato. Tuttavia, nonostante il rito di norma escluda l’ammissione di altre prove e non preveda un vero e proprio dibattimento, è stata ammessa la richiesta della difesa, affidata agli avvocati Francesco Scopelliti, Giovanni Castronovo e Giovanni Lo Monaco, di sentire tre consulenti di parte. Cammarata, fra agosto e settembre di tre anni fa, è stato vittima di due agguati a colpi di pistola che per poco non gli sono costati la vita. 

Oltre ai consulenti balistici, che hanno messo in dubbio la circostanza dell’utilizzo di due armi, è stata ascoltata il medico legale Nunzia Albano secondo cui Cammarata “non è stato mai colpito in organi vitali e non ha rischiato di morire”. Il 16 novembre ci sarà la requisitoria del pubblico ministero Carlo Cinque. 

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