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Cronaca Palma di Montechiaro

"Provocò la morte dell'amica", chiesta condanna per automobilista 36enne

Il pm Cettina Tinaglia ha proposto un anno e quattro mesi di reclusione per Caterina Amico: "Correva e non teneva le distanze di sicurezza"

Un anno e quattro mesi di reclusione per Caterina Amico, 36 anni, la donna di Palma di Montechiaro accusata di avere provocato l’incidente stradale che costò la vita a Viviana Meli, ventinovenne che aveva appena conseguito la laurea. Secondo il pubblico ministero Cettina Tinaglia, che questa mattina ha illustrato la sua requisitoria, sarebbe stata l’amica che guidava la Renault Twingo, a bordo della quale si trovava la ragazza, a provocare lo scontro con una Mercedes che procedeva nella direzione di marcia opposta. "L'imputata correva e non teneva una velocità adeguata, - ha sottolineato il pm - lo scontro è avvenuto perchè Caterina Amico ha tentato di evitare l'impatto con un'auto che correttamente stava svoltando a destra".  

La tragedia è avvenuta il 14 settembre del 2012 nella statale 115 fra Agrigento e Palma. I familiari di Viviana Meli si sono costituiti parte civile con l’assistenza dell’avvocato Francesco Scopelliti che ieri, nel corso della sua arringa, si è associato alle richieste del pm.

Il difensore, l'avvocato Giuseppe Scozzari, ha invece sostenuto che "la ragazza è morta a causa dei medici dell'ospedale di Caltanissetta e non per l'amica che guidava tenendo una velocità moderata, come emerso dalle consulenze tecniche, e mantenendo la destra". Il 9 luglio il giudice Rosanna Croce emetterà la sentenza.

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