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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Palma di Montechiaro

Minacce al giudice che gli aveva negato il risarcimento, la riforma potrebbe salvarlo

Il magistrato Alfonso Pinto, destinatario degli improperi, non lo ha mai denunciato e adesso è necessaria la querela per il processo

Accusato di minacce a un giudice che gli aveva negato il diritto al risarcimento per il figlio, potrebbe cavarsela grazie alla nuova normativa che non rende più perseguibile il reato senza la querela di parte. Il processo a carico di Nazareno Castellino, 65 anni, di Palma di Montechiaro, accusato di minaccia grave al giudice Alfonso Pinto, in servizio alla sezione civile del tribunale di Agrigento, è stato sospeso e rinviato al 7 novembre: se Pinto deciderà di presentare la denuncia si procederà, in caso contrario il giudice emetterà una sentenza di non doversi procedere. 

“Lo vado a trovare a casa perché mi ha rovinato, ha negato il risarcimento a mio figlio perché si era messo d’accordo con i medici dell’ospedale”. Queste le parole che Castellino, il 26 luglio del 2016, avrebbe pronunciato dopo avere fatto irruzione nell’aula penale dei collegi. Il pubblico ministero Maria Carolina De Pasquale, della Procura di Caltanissetta, competente per i reati di cui sono vittime i magistrati di Agrigento, ha disposto nei suoi confronti la citazione diretta a giudizio per l’imputazione di minacce gravi, per la quale, fino a poche settimane fa, si poteva anche procedere di ufficio. Castellino ha nominato come difensore l’avvocato Fabio Inglima Modica.

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