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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Palma di Montechiaro

"Abbandonarono tre studenti disabili a loro stessi", dirigente scolastica e insegnanti dal gup

Accusa di maltrattamenti ipotizzata dalla Procura, la difesa chiede di estromettere i genitori degli alunni dal processo penale

Tre studenti disabili “abbandonati” durante le ore delle lezioni: il caso approda in aula per l’udienza preliminare con le prime richieste dei difensori degli imputati.

Il procedimento è quello che scaturisce dalla richiesta di rinvio a giudizio, presentata dal pubblico ministero Emiliana Busto, per l’accusa di maltrattamenti, nei confronti di una dirigente scolastica e di tre insegnanti di sostegno che avrebbero omesso di “prestare assistenza, educare, istruire e integrare i tre studenti nel percorso formativo impedendo loro di conseguire le necessarie competenze e di inserirsi nel contesto scolastico”.

Questa mattina, davanti al gup Alessandra Vella, sono comparsi Laura Carmen Sanfilippo, 52 anni, dirigente dell’istituto “Tomasi di Lampedusa” di Palma di Montechiaro e gli insegnanti di sostegno Vincenzo Fontana, 60 anni; Giuseppina Clementi, 53 anni e Lillo Quinto Marino, 58 anni.

L'avvocato Daniela Posante, che compone il collegio di difesa insieme ai colleghi Francesco Scopelliti e Santo Lucia, ha chiesto al giudice di verificare la posizione delle parti civili perchè sarebbe stata avviata una causa civile da parte dei genitori degli alunni che potrebbe rendere incompatibile la loro presenza nel processo penale. L’indagine scaturisce proprio dalla loro denuncia nella quale segnalavano la "totale assenza di attività didattica". 

Il giudice, per questo adempimento e per consentire ai difensori la scelta di eventuali riti alternativi, ha rinviato l'udienza al 13 maggio. Nei mesi scorsi c’è stato anche l’incidente probatorio nel quale le tre presunte vittime (assistite dagli avvocati Giuseppe Vinciguerra e Maria Licata) sono state ascoltate in aula per cristallizzare la prova, in contraddittorio fra le parti, e renderla pienamente utilizzabile al processo.

L’atteggiamento, ritenuto omissivo, della preside e dei docenti, che non avrebbero attuato il Piano educativo individualizzato, viene equiparato, sulla base di alcuni precedenti giurisprudenziali, alle violenze fisiche o psicologiche ai danni dei familiari o, come in questo caso, delle persone affidate per motivi di istruzione.
 

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