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Cronaca

Ordinanze anti-movida, i sindaci non seguono il "metodo Agrigento"

Dopo il provvedimento firmato dal primo cittadino nei giorni scorsi, dai Comuni vicini nessuno sembra aver voluto seguire la linea tracciata

Sarà che si tratta del capoluogo, sarà che i luoghi della "movida" di Agrigento diventano, inevitabilmente, luogo di ritrovo per giovani e meno giovani provenienti da tutti i comuni della provincia, sarà quel che sarà, ma una cosa è certa: dopo la firma del sindaco Lillo Firetto dell'ordinanza finalizzata a regolamentare la movida nei giorni scorsi, nulla - ma proprio nulla - sembra essersi mosso su altri fronti e in altre comunità almeno al momento.

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Certo, episodi di assembramento "massiccio" come quelli registrati a San Leone due week end fa sono per certi versi inauditi e furono proprio queste circostanze a far scattare la richiesta di provvedimenti sanzionatori-restrittivi da parte del Comitato per l'ordine e la sicurezza, ma l'assenza di misure di contenimento da parte di tutti i centri della provincia rischia di creare la percezione di un "liberi tutti" che magari aiuterà l'economia locale, ma che potrebbe provocare conseguenze gravissime in termini di potenziale diffusione del virus che, ancora oggi, non è sconfitto.

E dire che l'ordinanza agrigentina pare sia stata inoltrata dalla Prefettura ai Municipi perché l'usassero quantomeno come canovaccio su cui costruire provvedimenti di identico scopo, magari con gli aggiustamenti necessari a calarlo nella situazione locale, ma ad oggi mancano i riscontri per quanto pare che qualche sindaco sarebbe al lavoro.

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Così il rischio è quello di un effetto "travaso" verso altre realtà locali (cui manca, comunque, un'offerta adeguata alla domanda) con il crearsi di altre situazioni di assembramento incontrollato, con danno e beffa per le attività agrigentine sottoposte alle limitazioni dell'ordinanza. Non solo, ma nella stessa Agrigento si iniziano a registrare casi di giovani e giovanissimi che sfruttano le zone meno trafficate per consumare alcolici e superalcolici.

In tal senso numerose sono le segnalazioni che arrivano da alcuni quartieri decentrati e dalle zone più interne di San Leone. Per contrastare il fenomeno a quanto ad oggi anticipato si starebbe lavorando per servizi di vigilanza specifici.

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