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Cronaca Camastra

Blitz "Vultur", giudizio immediato per cinque indagati

L'arresto di venerdì sera di Giuseppe Meli ha confermato l'insussistenza indiziaria delle ipotesi di reato più gravi: quelle di associazione mafiosa ed estorsione

Il Gip Gioacchino Scaduto del tribunale di Palermo - accogliendo la richiesta dei Pm Alessia Sinatra e Maria Teresa Maligno della Dda - ha disposto il giudizio immediato per i cinque indagati destinatari di un'ordinanza di custodia cautelare nell'ambito dell'inchiesta denominata "Vultur". Lo scrive il Giornale di Sicilia. Giudizio immediato che è stato disposto per il 22 febbraio davanti ai giudici della seconda sezione penale del tribunale di Agrigento. 

L'arresto, venerdì sera, di Giuseppe Meli, 44 anni, di Camastra - ad opera della Squadra Mobile dopo che la Cassazione ha confermato il provvedimento del tribunale del Riesame di Palermo - ha confermato l'insussistenza indiziaria delle ipotesi di reato più gravi: quelle di associazione mafiosa ed estorsione. Il quarantaquattrenne è stato ritenuto responsabile, infatti, del possesso di una pistola calibro 7,65 con matricola abrasa. 

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Nel blitz del 7 luglio, i poliziotti hanno arrestato Rosario Meli, padre di Giuseppe, 68 anni. In carcere era finito anche l’altro figlio Vincenzo, 46 anni, Calogero Piombo, 65 anni, anch’egli di Camastra, e Calogero Di Caro, 70 anni, di Canicattì. Arresti domiciliari, infine, per Angelo Prato, 38 anni, di Canicattì.

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La Cassazione nelle scorse ore ha fissato dei paletti sotto il profilo indiziario. Per Vincenzo Meli, infatti, è stata annullata l’ordinanza in relazione all’accusa di associazione mafiosa. La Cassazione pronunciandosi oltre che sui ricorsi della Dda anche su quelli della difesa degli indagati: gli avvocati Giovanni Castronovo, Giuseppe Barba, Angela Porcello e Massimiliano Bellini, ha annullato l’accusa di mafia ma il figlio del presunto boss resta, comunque, in carcere per l’accusa di tentata estorsione aggravata.

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