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Cronaca Cattolica Eraclea

L'arresto per l'omicidio Miceli, i familiari: "Si faccia vera giustizia con una pena severa"

I parenti della vittima hanno anche, pubblicamente, ringraziato i carabinieri di Cattolica Eraclea, quelli di Agrigento e il Ris di Messina "per il loro lavoro attento e meticoloso"

"Aspettiamo che si faccia vera giustizia con una condanna molto, ma molto, severa". Lo scrive, su Facebook, un familiare di Giuseppe Miceli, il marmista di 67 anni di Cattolica Eraclea, ucciso il 6 dicembre del 2015 all'interno del suo laboratorio. Un delitto avvenuto - secondo i dati dell'autopsia - fra le ore 19 e le 24. "Giuseppe era un uomo buono, onesto, generoso e un validissimo artigiano del marmo - scrive il familiare - . Non meritava di essere massacrato da mostri. Finalmente, dopo diversi mesi di attesa, è stato incarcerato uno degli assassini di Giuseppe".

Operaio incastrato dall'orma di una scarpa 

I familiari della vittima hanno anche, pubblicamente, ringraziato i carabinieri di Cattolica Eraclea, quelli di Agrigento e il Ris di Messina "per il loro lavoro attento e meticoloso". L'arresto di Gaetano Sciortino, operaio edile di 53 anni, pure lui di Cattolica Eraclea, è stato effettuato all'alba di ieri dai carabinieri in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal Gip del tribunale di Agrigento, Stefano Zammuto, su richiesta del sostituto procuratore - titolare del fascicolo di inchiesta per "omicidio" - Silvia Baldi. 

Fissato l'interrogatorio dell'indagato: lunedì davanti al Gip 

  

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