Omicidio Mattina, al via gli accertamenti biologici sugli indumenti dell'assassino reo confesso
La ricerca di "impronte papillari latenti" verrà eseguita su tutti i reperti che sono sequestrati anche all'interno del magazzino di contrada San Benedetto dove avvenne il delitto
Il prossimo 13 febbraio avranno inizio gli accertamenti, "non ripetibili, di tipo biologico e di evidenziazione di impronte papillari latenti sui reperti sequestrati". Il dipartimento di Pubblica sicurezza - direzione centrale Anticrimine - della polizia Scientifica di Palermo ha notificato l'avvio degli accertamenti tecnici irripetibili sugli indumenti di Giovanni Riggio, il palermitano reo confesso dell'omicidio di Giuseppe Mattina, e su tutto quello che è stato trovato e sequestrato all'interno del magazzino. Accertamenti ai quali, essendo appunto irripetibili, potranno partecipare solo i consulenti nominati dalle parti.
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Il magazzino di contrada San Benedetto, dove avvenne il delitto, è stato dissequestrato all'inizio dello scorso luglio. L'omicidio del quarantunenne meccanico Giuseppe Mattina, per motivi di denaro, avvenne la sera dello scorso 5 maggio. Poche ore dopo, all'alba del 6 maggio, il ventisettenne palermitano Giovanni Riggio confessò il delitto.
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La famiglia Mattina è rappresentata e difesa dall'avvocato Salvatore Cusumano. Sembra quasi scontato, naturalmente, che il legale nominerà un proprio consulente di parte per poter assistere agli accertamenti sugli indumenti, sull'arma del delitto e su quanto venne ritrovato e posto sotto sequestro in quel magazzino che sarebbe dovuto diventare una concessionaria di auto usate con annessa officina meccanica.