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Cronaca Ravanusa

Omicidio colposo, processo in dirittura d'arrivo

I fatti risalgono all’agosto del 2005 quando il giovane Stefano Bisaccia rimase folgorato in casa...

Al Tribunale di Licata si avvia verso la conclusione il processo per la morte del giovane di Ravanusa, Stefano Bisaccia, 25 anni, morto folgorato mentre stava facendo la doccia a casa del padre. Unico imputato, al momento, il padre, Calogero Bisaccia, accusato di omicidio colposo. I fatti risalgono all’agosto del 2005 quando, durante un pomeriggio di caldo canicolare, era domenica, il giovane operaio  rimase folgorato mentre cercava refrigerio sotto una fresca  doccia. Sul posto si erano immediatamente recati  i carabinieri della locale stazione, coordinati dal luogotenente Salvatore Turturici e del maresciallo Tirrito, che avviarono le indagini. Alla fine dell’inchiesta l’unico ad essere rinviato a giudizio è stato il padre del ragazzo.

Il processo si svolge davanti al giudice Ezio Damizia, presso il Tribunale di Agrigento, sede distaccata di Licata. L’uomo, difeso dall’avvocato Ignazio Valenza junior, ha sempre professato la propria innocenza davanti al Pubblico ministero Calogero Montante. Già  si è svolta una nuova udienza ed è stato sentito un teste. Si tratta di Giuseppe Montana, uno degli idraulici che avevano cambiato lo scaldabagno. La prossima udienza è prevista per il 19 ottobre ed in quella sede potrebbe arrivare la sentenza. Ma prima che il giudice stabilisca se Calogero Bisaccia sia innocente o colpevole, dovrà ascoltare l’imputato che ha chiesto, tramite il suo legale, di essere interrogato per rilasciare spontanee dichiarazioni.

La morte di Stefano Bisaccia destò dolore e sgomento nella città del Saraceno, per la morte assurda del giovane, di cui tutti lo apprezzavano per l’onestà, la  laboriosità e la bontà di animo. Il ragazzo riposa al cimitero comunale di Ravanusa.

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