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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Canicattì

Omicidio a coltellate davanti al pub, chiesta conferma della condanna a 30 anni

Daniele Lodato, 34 anni, avrebbe ucciso il ventiduenne Marco Vinci per una banale lite

Trenta anni di reclusione, in pratica la conferma della sentenza di primo grado: è la richiesta del pg al processo di appello a carico di Daniele Lodato, 34 anni, di Canicattì, imputato dell'omicidio del ventiduenne Marco Vinci, ucciso a coltellate il 17 giugno del 2017 davanti a un pub di piazza San Domenico.

Il gup del tribunale di Agrigento, Alfonso Malato, il 25 giugno dell’anno scorso, lo ha condannato a 30 anni di reclusione: il massimo della pena (la stessa chiesta dal pm Alessandra Russo), escludendo l’aggravante della premeditazione. Il difensore, l’avvocato Angela Porcello, ha impugnato il verdetto e il processo è approdato in Corte di assise di appello con il primo atto, vale a dire la requisitoria del pg.

L'omicidio è avvenuto al culmine di una banale lite avvenuta poco prima dentro il pub. Lodato, dopo avere avuto una colluttazione con Vinci e alcuni suoi amici, si sarebbe allontanato con lo scooter per prendere l'auto sulla quale c'era un coltello, e consumare la vendetta: Vinci, che nel frattempo si era allontanato di alcuni metri e si trovava nel piazzale vicino al posteggio, venne colpito con un fendente allo stomaco e morì poco dopo. 

Lodato, nell'interrogatorio di convalida dell'arresto, aveva sostanzialmente ammesso i fatti aggiungendo che era stato aggredito. Una versione che, al processo, ha tentato di rafforzare negando di essere rientrato per prendere il coltello ("sono tornato per accompagnare un amico a casa") e spiegando che era stato "massacrato di botte".

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