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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

La morte di Chiara La Mendola, giudice mette a confronto tutti i consulenti

Troppe divergenze fra gli esperti di parte che adesso dovranno riferire in contraddittorio le rispettive versioni

Da una parte il fisico Luigi Simonetto che ha svolto una consulenza per conto della Procura arrivando alla conclusione che l’ottantenne Giuseppe Valenti avrebbe frenato in ritardo e guidato discostandosi troppo dal margine destro della carreggiata. Dall’altra due consulenti della difesa e dell’assicurazione, gli ingegneri Francesco La Novara ed Ettore Barcellona, che offrono una ricostruzione del tutto diversa dell’incidente che, il 30 dicembre del 2013, costò la vita alla ventiquattrenne Chiara La Mendola, che a bordo del suo scooter Scarabeo andò a sbattere contro la Nissan Micra guidata da Valenti che procedeva dalla corsia opposta del viale Cavaleri Magazzeni.

Barcellona e Lo Novara escludono “che la ragazza possa essere stata arrotata” e ribadiscono che “non esiste un solo elemento scientifico per sostenere che l’automobilista abbia frenato in ritardo o non abbia mantenuto il margine destro della carreggiata”. Tesi troppo diverse fra loro per capire se sussiste la responsabilità penale dell’automobilista.

Il giudice monocratico Maria Alessandra Tedde, sollecitato dal pubblico ministero Calogero Montante, ha disposto il confronto fra i consulenti. Anche il geometra Pietro Munzone, che eseguì una relazione per conto della Procura che ricostruiva la velocità dell’autovettura di Valenti, sarà messo a confronto con tutti gli altri. Il giudice lo ha deciso in extremis, su richiesta dell’avvocato Salvatore Pennica, difensore di Ignazio La Mendola, fratello di Chiara che si è costituito parte civile.

L’audizione congiunta dei quattro esperti è stata programmata per il pomeriggio del 6 novembre.

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