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Cronaca

Misure correttive ai bilanci comunali, i Revisori dei conti: "Sono solo programmi"

Il Collegio: "Le stime non supportate da atti deliberativi vincolanti non assumono valenza di misure correttive idonee a tradurre le previsioni in risultati concreti”

Non è una bocciatura, ma è come se qualcuno ti invitasse a prendere una medicina e aggiungesse subito dopo: “tanto, non funziona”.

I revisori dei conti del Comune di Agrigento, a metà marzo (ma il documento è stato inoltrato solo ieri ai consiglieri), si erano riuniti per fornire le loro valutazioni su un documento atteso e temuto: le misure correttive che la giunta comunale aveva adottato per superare i 16 motivi di deferimento evidenziati dalla Corte dei Conti per i bilanci 2014 e 2015.

Un documento, quello della Giunta, che nel raccontare di un ente che si stava poco a poco normalizzando, facendo finalmente i conti (letteralmente) con il suo passato, e che, per salvarsi dal dissesto – mai così spesso invocato – poteva puntare tutto sul potenziamento delle entrate e, per quanto poco resti da tagliare, l'eliminazione di ogni spesa non necessaria. Una medicina, appunto, che però potrebbe non funzionare.

I revisori, infatti, in più passaggi hanno derubricato le misure correttive a semplici dichiarazioni programmatiche, come del resto aveva già fatto la Corte dei Conti, rilevando come manchino praticamente le pezze d'appoggio.

Un esempio è quanto i revisori dicono rispetto ad un punto di deferimento, cioè il ritardo con il quale si approvano in genere i bilanci. Il Comune aveva spiegato di voler migliorare il funzionamento degli uffici, di voler rendere efficiente il sistema e potenziare l'ufficio tributi. “Quanto previsto – dicono i revisori – assumerà valenza nella misura in cui sarà tradotto in azioni concrete”.

Ancora più chiari sono i componenti dell'organo di controllo rispetto ad un altro punto: “Le stime non supportate da atti deliberativi vincolanti non assumono valenza di misure correttive idonee a tradurre le previsioni in risultati concreti”.

Così i revisori, nel trasferire la palla al consiglio comunale, aspicano “che l'ente metta in atto, per ciascuna misura, gli atti deliberativi vincolanti, i crono programmi delle attività in modo da stimare i tempi per la realizzazione degli obiettivi nonché i prospetti contabili prognostici sull'evoluzione dei dati di bilancio e i possibili risultati conseguibili”.

Insomma, i documenti arrivano in aula “Sollano” sotto cattivi auspici, e non è nemmeno la prima volta: era il dicembre del 2016 quando le precedenti misure correttive vennero portate in consiglio comunale, salvo essere ritirate perché appunto “bocciate” dal precedente collegio dei revisori dei conti. Da allora si è tentato di tappare i buchi di una barca che, però, sembra stentare a galleggiare.

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