rotate-mobile
Sabato, 20 Aprile 2024
Mafia Racalmuto

Bancarotta da tre milioni di euro, istruttoria agli sgoccioli: parola al pm

Dopo le nuove contestazioni della Procura, i giudici fissano un'udienza per sentire l'ultimo teste e le conclusioni

Ultimi sgoccioli dell’istruttoria dibattimentale per l’imprenditore Calogero Romano, 62 anni, di Racalmuto, imputato insieme al figlio Leandro in un processo per bancarotta fraudolenta. I giudici della seconda sezione penale presieduta da Giuseppe Miceli, hanno fissato per il 30 gennaio la requisitoria del pubblico ministero e le arringhe difensive degli avvocati Pierluigi Cappello e Raffaele Palermo.

Il pm Cecilia Baravelli, in una delle ultime udienze, ha aggiunto un’ulteriore contestazione. In particolare Romano, secondo l’accusa, avrebbe sottratto, con operazioni finanziarie fraudolente, beni per circa tre milioni da due imprese finite adesso al centro di un provvedimento di sequestro per presunte contiguità con Cosa Nostra. Si tratta della Ierre e della Mediterranea Cavi. Il magistrato della Procura, che avrebbe dovuto già rassegnare le conclusioni, ha introdotto una nuova contestazione, più precisamente ha modificato il capo di imputazione ritenendo che “il dibattimento abbia fatto emergere una condotta di distrazione di alcune risorse aziendali”.

Un tema complesso sul quale i difensori hanno subito replicato chiedendo numerose prove suppletive. Il teste indicato in un primo momento è stato revocato per motivi di salute ed è stata disposta l’audizione del curatore fallimentare della Comed Srl, una delle società al centro dell’inchiesta, che dovrà fornire alcune spiegazioni sulle operazioni contabili delle società. Subito dopo l’esame del teste, si procederà con le conclusioni di tutte le parti. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Bancarotta da tre milioni di euro, istruttoria agli sgoccioli: parola al pm

AgrigentoNotizie è in caricamento