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Mafia Menfi

Blitz "Opuntia", la "famiglia" si interessava e cercava armi clandestine

Il comandante provinciale dei carabinieri, il colonnello Giovanni Pellegrino: "Non abbiamo sequestrato armi, però abbiamo documentato l'interesse"

Avrebbero cercato armi comuni da sparo. Armi da mettere a disposizione dell'organizzazione. Stando all'ordinanza di custodia cautelare, firmata dal giudice per le indagini preliminari Fabio Pilato, "Domenico Friscia di Sciacca ha intrattenuto rapporti con (omissis) che è stato descritto da Giuseppe Alesi come persona che in passato ha posto in essere dei traffici illeciti di armi. Friscia - scrive, ancora, il Gip - in tale contesto ha chiesto a Giuseppe Alessi di interessare (omissis) per procurargli un'arma clandestina". 

Ecco chi sono gli arrestati 

Emerge anche questo dall'ordinanza di custodia cautelare, firmata dal Gip e richiesta dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo, che, nella notte fra mercoledì e giovedì, ha portato in carcere sette persone: 6 di Menfi ed una di Sciacca. Ad eseguire i provvedimenti cautelari - l'operazione è stata denominata "Opuntia" - sono stati i carabinieri dell'aliquota operativa della compagnia di Sciacca. 

Ecco tutte le accuse mosse agli indagati 

"Domenico Friscia, attraverso un intermediario, si è interessato - ha ricostruito, durante la conferenza stampa svoltasi al comando provinciale dei carabinieri di Agrigento, il colonnello Giovanni Pellegrino - al reperimento di armi da fuoco per l'organizzazione. Sinceramente, armi da fuoco non ne abbiamo sequestrate, però abbiamo documentato questo aspetto". Vi sarebbe dunque stato un generico interessamento, nei confronti di soggetti ritenuti idonei a soddisfare la richiesta, alla disponibilità di armi comuni da sparo. 

Determinanti i racconti del pentito Bucceri? 

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