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Giovedì, 28 Marzo 2024
Mafia Menfi

Blitz "Opuntia", i dettagli: indagati a "caccia" di microspie e attenti alle foto

Scrive il Gip: "Friscia, sempre in linea con quelle che sono le regole comportamentali associative, ha raccomandato di prestare particolare attenzione a non parlare all'interno delle vetture"

Erano prudenti. Sempre in guardia e perfino a "caccia" di microspie. Secondo quanto emerge dalle pagine dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere, firmata dal Gip del tribunale di Palermo Fabio Pilato su richiesta dei sostituti dei sostituti procuratori della Direzione distrettuale antimafia Alessia Sinatra e Claudio Camilleri, Giuseppe Alessi - uno dei 7 arrestati nell'ambito dell'operazione antimafia "Opuntia" - avrebbe "partecipato alle attività di rimozione delle microspie installate all'interno dei veicoli in uso a Pellegrino Scirica e Domenico Friscia". 

I dettagli: incontri segreti in un ambulatorio medico   

"Significativo il ricorrente tema della segretezza e cautela negli incontri, reso necessario dalle indagini giudiziarie, tanto che Bucceri - scrive il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Palermo - si è ritrovato a fornire costanti raccomandazioni ai sodali nelle relazioni personali e nelle comunicazioni, per eludere le azioni di monitoraggio delle forze di polizia. In particolare, alla presenza del suo uomo di fiducia, Vito Riggio, ha invitato Pellegrino Scirica a rimanere 'in attesa' soprattutto nei confronti di Leo Sutera: "... dottore non è che ti devo dire niente! ... accamora (per ora) a Sambuca ...". "... stai attento, fammi fare ... per ora zero totale" - ha raccomandato a Scirica di aspettate eventuali ulteriori sue indicazioni".  

Tutte le accuse mosse ai sette indagati

"Bucceri era sempre attento ai suoi spostamenti. Una volta avrebbe addirittura deciso di non partecipare a un funerale, mandando anche un sms a Giuseppe Alesi con scritto: 'Mi hanno detto di non venire poi ti spiego. Occhi aperti alle foto'".

"Friscia - prosegue sempre il Gip - sempre in linea con quelle che sono le regole comportamentali associative, ha raccomandato di prestare particolare attenzione a non parlare all'interno delle vetture, sempre al fine di eludere le investigazioni: "... mi ha detto, sto andando a prendere, dice a Vito, gli dobbiamo dire che non parla più, a Vito no". "... sopra la macchina non deve parlare!". Tali raccomandazioni - scrive il giudice - venivano rinnovate anche a seguito del ritrovamento della microspia rinvenuta all'interno della propria autovettura Fiat Punto". 

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