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Mafia, la maxi inchiesta "Icaro": Fragapane jr fa scena muta al processo di appello

Il trentottenne presunto capo del mandamento della montagna, tirato in ballo dal pentito Giuseppe Quaranta, si avvale della facoltà di non rispondere

Il presunto ex capo del mandamento della montagna, personaggio chiave dell’omonima inchiesta, Francesco Fragapane, fa scena muta. Il trentottenne figlio di Salvatore, ex capo mafia degli anni Novanta, poco dopo essere comparso all’udienza preliminare del processo di cui è il principale imputato, doveva testimoniare al processo di appello, a carico di quattordici imputati, scaturito dall’inchiesta antimafia “Icaro”.

A tirarlo in ballo, nel corso della sua deposizione, era stato il pentito Giuseppe Quaranta. L’ex capomafia di Favara ha raccontato di essere stato il braccio di Fragapane e di avere avviato dei contatti con i boss più influenti dell’Agrigentino per favorirlo nella sua ambizione di diventare il capo provincia di Cosa Nostra seguendo, in pratica, le orme del padre.

Alcuni difensori, dopo l’audizione del pentito, avevano chiesto alla Corte di appello di citare Fragapane per chiedergli una conferma di alcune circostanze. Il presunto boss, in quanto imputato di reato connesso, aveva la possibilità di avvalersi della facoltà di non rispondere e così ha fatto. Si torna in aula il 15 novembre per decidere sulla richiesta di produzione di alcuni documenti. 

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