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Giovedì, 25 Aprile 2024
Mafia Porto Empedocle

Mafia e traffico di droga, il fratello del boss si difende dal pm: "Esperienze familiari tristi, per questo non sono associato"

Valentino Messina, arrestato nell'operazione Kerkent, ha chiesto di essere sentito dal pm insieme ad altri tre indagati

“Sono estraneo a ogni forma di associazione e connivenza con ambienti mafiosi e criminali, sono stato già assolto nelle operazioni antimafia Akragas e Dna dalle accuse di associazione mafiosa ed estorsione, ho solo dei rapporti di lavoro con alcuni degli altri indagati”. Francesco Luparello, 45 anni, di Porto Empedocle, agli arresti domiciliari dallo scorso 4 marzo, giorno in cui è scattata l’operazione antimafia “Kerkent”, che ha sgominato un traffico di droga legato alla nuova famiglia mafiosa di Agrigento, che sarebbe stata diretta dal boss Antonio Massimino, si difende così. Luparello, accusato di aver fatto parte dell’organizzazione dedita al traffico di droga, attraverso il suo difensore, l’avvocato Salvatore Pennica, ha chiesto di essere sentito dopo avere ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini preliminari da parte della Dda.

L’interrogatorio si è tenuto oggi, per rogatoria, dal pm della Procura di Agrigento, Gloria Andreoli. La stessa scelta, finalizzata a convincere la Procura a non chiedere il rinvio a giudizio, è stata fatta da altri tre indagati: Gabriele Miccichè, 29 anni, di Agrigento, Valentino Messina, 46 anni, di Porto Empedocle e S. G., 46 anni, di Agrigento. Tutti si trovano agli arresti domiciliari e sono stati autorizzati, fra giovedì e oggi, a raggiungere la Procura per essere sottoposti all’interrogatorio nel quale hanno negato le contestazioni per le quali rischiano di finire a processo. Valentino Messina, fratello dei boss Gerlandino e Salvatore, ad esempio, a sua volta arrestato per associazione mafiosa e poi assolto nell’operazione Ombra, scattata nel 2003, ha ricostruito i trascorsi giudiziari dei familiari spiegando al pm che “la triste esperienza familiare” lo ha portato a non associarsi “alla mafia e a nessun’altra organizzazione”. 

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