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Mafia Licata

Mafia e massoneria deviata, inchiesta "Halycon": farmacista resta in carcere

La Cassazione rigetta il ricorso presentato dalla difesa di Angelo Lauria, nipote del presunto boss

Ricorso rigettato: la Cassazione conferma il provvedimento di gip e tribunale del riesame e rende definitivo l'arresto del farmacista Angelo Lauria, 45 anni, finito in carcere nell'operazione antimafia "Halycon", lo scorso 31 luglio, con l'accusa di essere un affiliato della cosca di Licata.

Lauria, nipote del boss Giovanni e cugino di Vito, padre e figlio, personaggi chiave dell'inchiesta, è accusato in particolare di "avere mantenuto un costante collegamento con gli altri associati, partecipando a incontri e occupandosi dell'acquisizione di informazioni funzionali all'infiltrazione in appalti di lavori dell'importo milionario". Il difensore, l'avvocato Giuseppe Di Peri, aveva chiesto ai giudici di annullare il provvedimento ritenendo che il quadro indiziario fosse insussistente. 

L’inchiesta “Halycon”, che ha svelato un intreccio fra Cosa Nostra e la massoneria deviata, sull’asse Licata-Palermo, con il fermo di sette persone, gran parte delle quali “insospettabili”, ha retto da subito al primo vaglio successivo ai fermi eseguiti dai carabinieri e disposti dalla Dda di Palermo. 
 

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