rotate-mobile
Mafia

Mafia, inchiesta sulle estorsioni della famiglia di Villaseta: lo smartphone del boss in laboratorio

Il consulente della Dda ha comunicato l'inizio delle operazioni sul telefono di Antonio Massimino. Caccia ad appunti, messaggi in chat e foto

Mercoledì alle 10, a Caltanissetta, nel laboratorio della Digital Italian Forensic: lo smartphone del boss Antonio Massimino, 48 anni, accusato di altre tre ipotesi di tentata estorsione mafiosa, sarà passato al setaccio. Il consulente dei pubblici ministeri della Dda, Claudio Camilleri e Alessia Sinatra, esaminerà il telefono a caccia di messaggi, appunti, foto e altro materiale che possa dare altri elementi all'indagine sulla nuova famiglia mafiosa di Villaseta.

LEGGI ANCHE: IL TELEFONO DEL BOSS AI RAGGI X

Massimino, l'8 novembre, è stato fermato dalla Dia perchè si temeva potesse fuggire in Belgio. Insieme al boss, tornato libero poco più di un anno prima (in mezzo un altro arresto per violazione degli obblighi con assoluzione per direttissima), era finito in carcere anche il suo presunto braccio destro Liborio Militello, 49 anni. 

Di recente, con l'accusa di avere "commissionato" ai due presunti mafiosi la riscossione di un credito di 85 mila euro, è stato iscritto nel registro degli indagati pure un imprenditore, Salvatore Gambino, 46 anni. Gli inquirenti vogliono approfondire i contenuti dello smartphone di Massimino per avere maggiori elementi. Dopo il conferimento dell'incarico è stato deciso l'inizio delle operazioni. I difensori dei tre indagati (gli avvocati Salvatore Pennica, Carmelita Danile e Antonino Gaziano) sono stati avvisati della facoltà di partecipare alle operazioni.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Mafia, inchiesta sulle estorsioni della famiglia di Villaseta: lo smartphone del boss in laboratorio

AgrigentoNotizie è in caricamento