Mafia, inchiesta "Nuova Cupola": Cassazione bis per dodici imputati

Fu deciso anche un aumento di pena (da 4 anni a 6 anni) per l’empedoclino Fabrizio Messina, 42 anni, difeso dai legali Antonino Gaziano e Salvatore Pennica. I giudici lo hanno condannato, oltre che per associazione mafiosa, per un episodio di estorsione per cui era stato assolto.

Queste le altre condanne che erano state richieste all'appello bis, fra parentesi la sentenza del primo processo di appello: Natale Bianchi, 10 anni (8 anni e 8 mesi la condanna da ridiscutere), Pietro Capraro, classe 1985, 9 anni e 4 mesi (7 anni e 8 mesi), Luca Cosentino, 10 anni e 10 mesi (8 anni), Antonino Gagliano, classe 1972, 10 anni e 8 mesi (6 anni e 4 mesi), Giuseppe Infantino, 13 anni (11 anni), Dario Giardina, 6 anni e 4 mesi (6 anni e 4 mesi in appello), Lucio Francesco Vazzano, ottantanovenne di Ventimiglia di Sicilia, 1.400 euro di ammenda per un episodio minore (4 anni).

I giudici avevano rideterminato alcune pene. Gagliano, ritenuto un "semplice partecipe" e non un "capo" dell'associazione è stato condannato a 8 anni; Bianchi a 9 anni, 10 mesi e 20 giorni, Capraro a 9 anni, 2 mesi e 20 giorni, Cosentino a 10 anni e 8 mesi, Infantino a 11 anni e 8 mesi, Giardina a 5 anni e Vazzano a 1000 euro di multa. Tutto passa adesso al secondo vaglio della Cassazione.

Carapezza, difeso dagli avvocati Gianfranco Pilato ed Ernesto D'Angelo, era stato scagionato dall'accusa di avere chiesto l'intermediazione del boss Fabrizio Messina e dei suoi “picciotti” Maurizio e Salvatore Romeo per ottenere la dilazione del pagamento di un credito. Il pg aveva chiesto 4 anni e adesso torna a chiedere la condanna in Cassazione. 

Per Rizzo, difeso dagli avvocati Antonino Gaziano e Salvatore Manganello, che era accusato di due ipotesi di estorsione, l'assoluzione è definitiva.