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Martedì, 23 Aprile 2024
Mafia Cammarata

Mafia, operazione "Montagna": Cassazione annulla un arresto

I giudici ermellini scarcerano l'imprenditore di Bivona, Vincenzo Spoto, accusato anche di cinque episodi di estorsione

Ordinanza cautelare in carcere annullata: la Cassazione rimette in libertà Vincenzo Spoto, 42 anni, di Bivona, arrestato il 22 gennaio nell'operazione "Montagna" con l'accusa di associazione mafiosa ed estorsione.

Spoto, in particolare, era ritenuto organico alla famiglia mafiosa del paese per avere partecipato a incontri e riunioni con altri associati. L'indagato, titolare di un'impresa che opera nel settore edile, è accusato anche di cinque episodi di estorsione ai danni di altrettante imprese alle quali sarebbero stati imposti mezzi, assunzioni o forniture, in alcuni casi, della sua ditta individuale. 

L'ordinanza di arresto, emessa dal gip di Palermo Filippo Serio, era stata confermata dal tribunale del riesame. La Cassazione, adesso, alla quale si sono rivolti i difensori, gli avvocati Giovanni Vaccaro e Salvatore Marrone, ha annullato il provvedimento senza rinvio. Lo stesso procuratore generale aveva pure chiesto l'annullamento, ma con rinvio ad altra sezione del Tribunale. I giudici ermellini, invece, hanno deciso per la scarcerazione definitiva. Spoto, detenuto da cinque mesi, ha lasciato il carcere Pagliarelli.

Confermato dalla Cassazione, inoltre, l'annullamento dell'ordinanza cautelare per l’ex direttore sportivo del Kamarat calcio Vincenzo Mangiapane, 47 anni, accusato di associazione mafiosa per avere – in particolare – fatto parte della famiglia di Cammarata e di intestazione fittizia di beni. L'accusa di mafia era stata esclusa dal riesame e adesso è arrivato il pronunciamento definitivo della Cassazione con l'inammissibilità del ricorso del pm. Le due ipotesi di intestazione di beni, relative a una serie di società che si occupavano di scommesse telematiche e slot machine, erano state confermate dai giudici del riesame (per questo la custodia in carcere era stata sostituita con l'obbligo di dimora) e adesso la Cassazione, alla quale si sono rivolti anche i suoi difensori, gli avvocati Riccardo Pinella e Giovanni Castronovo, ha disposto un nuovo passaggio al riesame. 

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