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Permessi premio non più vietati agli ergastolani di mafia, la lunga lista dei potenziali aspiranti

Da Stefano Fragapane a Giuseppe Gambacorta, Calogero Castronovo e Giuseppe Brancato per finire con Gerlandino Messina e Giuseppe Falsone: la strada, comunque tortuosa e complessa, da alcuni giorni è tracciata

Da Stefano Fragapane a Giuseppe Gambacorta, Calogero Castronovo e Giuseppe Brancato per finire con Gerlandino Messina e Giuseppe Falsone. La lista di boss mafiosi della provincia di Agrigento, sommersi da ergastoli e in carcere da decenni per omicidi di mafia, è molto lunga. Da qualche giorno, anche per loro, si profila, dopo il pronunciamento della Corte costituzionale, la possibilità – seppure molto complicata e teorica – di ottenere un permesso premio. 

Questo per effetto del pronunciamento della Consulta che ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'articolo 4 bis, comma 1, dell'Ordinamento penitenziario nella parte in cui non prevede la concessione di permessi premio in assenza di collaborazione con la giustizia, anche se sono stati acquisiti elementi tali da escludere sia l'attualità della partecipazione all'associazione criminale sia, più in generale, il pericolo del ripristino di collegamenti con la criminalità organizzata. Sempre che “il condannato abbia dato piena prova di partecipazione al percorso rieducativo”.

Insomma, nessun automatismo, anzi la strada resta molto tortuosa ma l’esclusione per legge, come previsto fino a pochi giorni fa, è stata spazzata via. Inevitabile, quindi, che tanti boss, che in questi anni, hanno tentato varie strade giudiziarie, sempre respinte, attraverso i cosiddetti “incidenti di esecuzione”, possano tentare, quantomeno, di chiedere un permesso premio. Si attendono le prime mosse.  
 

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