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Mafia

"Gravi inimicizie contro di me", nuova ricusazione di Arnone al processo di appello a Sodano

L'avvocato ex ambientalista, costituito parte civile, vuole che cambino i giudici nel giudizio di secondo grado per concorso esterno a carico dell'ex sindaco e senatore

Seconda istanza di ricusazione dei giudici della Corte di appello da parte dell'avvocato Giuseppe Arnone, sconfitto alle elezioni amministrative del 1993, quando per la prima volta i cittadini furono chiamati ad eleggere il sindaco, perchè - sostiene l'accusa - la mafia si accordò col suo rivale per farlo perdere. Arnone, che nel processo per concorso esterno in associazione mafiosa a carico di Calogero Sodano, è parte civile, nei mesi scorsi si è visto respingere dalla Corte di appello una prima richiesta.

Ieri, alla ripresa del processo (Sodano in primo grado è stato assolto), ha annunciato la presentazione della seconda domanda di ricusazione della Corte presieduta dal giudice Antonio Napoli "per evidenti inimicizie personali mostrate in precedenti pronunciamenti". Sodano, difeso dagli avvocati Salvatore Pennica e Antonino Mormino, in cambio di appalti e favori a boss mafiosi degli anni Novanta, fra cui Salvatore Fragapane, Giuseppe Virone, Calogero Castronovo e Franco Cacciatore, avrebbe ottenuto sostegno elettorale per diventare sindaco nel 1993 e nel 1997 e senatore nel 2001. 

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