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Giovedì, 18 Aprile 2024
Mafia Licata

Mafia e massoneria, la cosca di Licata voleva "aggiustare" il processo al boss Stracuzzi?

E' quanto emerge dalle carte dell'inchiesta "Halycon" che ha svelato un intreccio perverso fra le due associazioni segrete

“La capacita’ dimostrata da Lutri di utilizzare i propri contatti massonici al fine intervenire, in maniera risolutiva a favore di singoli associati per risolvere le piu’ disparate problematiche dagli stessi segnalate, conduceva Giacomo Casa, a rivolgersi al maestro venerabile “addirittura per intercedere ai magistrati che si sarebbero occupati del sequestro subito dall’imprenditore Angelo Stracuzzi a cui erano stati confiscati i beni in forza del decreto della Corte di Appello di Palermo del 26 marzo 2014, che che confermava il decreto della sezione misure di prevenzione del tribunale di Agrigento del 2011″. 

E' quanto scrivono i magistrati della Dda nel provvedimento di fermo, eseguito durante la notte dai carabinieri del Ros e del comando provinciale di Agrigento, nei confronti dei sette indagati dell'inchiesta "Halycon" che ha svelato un intreccio fra Cosa Nostra di Licata e la massoneria. 

Stracuzzi, imputato ma assolto nelle operazioni "Progresso" e "Progresso 2", ha subito la confisca definitiva di beni (cinque aziende di produzione di calcestruzzo, quote di partecipazione in un'impresa edile e una di ristorazione, due appartamenti e sei fabbricati rurali a Licata, due auto e terreni per 54 ettari) per un valore stimato di circa 20 milioni di euro. La cosca, secondo quanto ipotizza la nuova inchiesta, si sarebbe attivata, evidentemente senza riuscirci, per aggiustare il procedimento di prevenzione".

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