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Giovedì, 25 Aprile 2024
Mafia Licata

"Abusi edilizi nella casa al mare", a giudizio boss e presunto braccio destro

Angelo Occhipinti, 65 anni, personaggio chiave dell'operazione antimafia "Assedio", e l'ex genero Raimondo Semprevivo accusati di avere realizzato dei "terrazzamenti" senza permesso

Il boss e il suo presunto braccio destro, nonché genero di fatto per tanti anni, a giudizio per abusivismo edilizio. È iniziato ieri mattina il dibattimento, dopo che la Procura ha disposto la citazione diretta a giudizio, per Angelo Occhipinti, 65 anni, condannato in passato per mafia e personaggio chiave dell’inchiesta “Assedio” che, nei mesi scorsi, ha disarticolato la nuova famiglia mafiosa di Licata. A processo, per la stessa accusa, è finito Raimondo Semprevivo, 47 anni, figlio dell’ex compagna di Occhipinti, nonché presunto braccio destro del boss nella gestione degli affari mafiosi.

Entrambi, difesi dagli avvocati Angelo Armenio, Giovanni Castronovo e Chiara Proietto, sono stati citati a giudizio davanti al giudice Rossella Ferraro per rispondere di alcuni abusi edilizi. Il processo, dopo alcuni rinvii, è di fatto partito ieri. La posizione di Semprevivo è stata stralciata per un difetto nelle notifiche dell’avviso di conclusione delle indagini. Occhipinti, invece, era regolarmente presente in video collegamento dal carcere di Nuoro dove è detenuto per associazione mafiosa. La denuncia nei loro confronti è scattata il 26 maggio del 2018 dopo un controllo in un cantiere, ormai chiuso, dove sarebbero stati commessi degli abusi. I due avrebbero realizzato tre terrazzamenti abusivi in un’abitazione sul mare di Licata, a circa 7 metri dalla battigia in assenza del permesso a costruire. 

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