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Venerdì, 29 Marzo 2024
Mafia Campobello di Licata

"Non ci sono esigenze cautelari", la difesa di Middioni chiede scarcerazione

Impugnata al riesame l'ordinanza della Corte di appello che ha ripristinato il carcere per il presunto capo della famiglia mafiosa di Campobello

"Non ci sono esigenze cautelari". La difesa chiede la scarcerazione di Gioacchino Angelo Middioni, tornato in carcere doo che la Corte d’appello di Palermo – ribaltando la sentenza di assoluzione di primo grado – lo aveva condannato a 12 anni di reclusione con l'accusa di associazione mafiosa. Middioni – accusato dai collaboratori di giustizia Maurizio Di Gati e Giuseppe Sardino – è stato condannato perché sarebbe stato un affiliato alla “famiglia” mafiosa di Campobello, ma senza ruoli direttivi. 

Dopo la condanna scatta l'arresto di Middioni

I giudici della Corte di appello, dopo avere ribaltato la sentenza di assoluzione, hanno emesso un'ordinanza cautelare in carcere che la difesa, affidata agli avvocati Giovanni Castronovo e Angela Porcello, adesso contesta. 

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