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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

"Stanza della memoria", il ministro Orlando e Renzi rendono omaggio a Livatino

L'ex premier non risponde sul "caso" Alfano: "In tutta Italia abbiamo sempre parlato dell'oggetto della tappa, non di altro". Il Guardasigilli: "In questi anni fatti passi avanti nella lotta alla mafia"

Il ministro della Giustizia, Andrea Orlando e il leader del Pd, Matteo Renzi, sono arrivati in piazza Gallo, ad Agrigento, nello stabile che fu il palazzo di giustizia e che adesso è sede del Comune. Su invito del sindaco di Agrigento, Lillo Firetto, stanno visitando la "Stanza della memoria" del giudice Rosario Livatino, il magistrato ucciso dalla mafia, lungo la statale 640, il 21 settembre del 1990.

Renzi e Orlando visitano la stanza della memoria

Ad accogliere il ministro Orlando e il segretario del Pd Renzi oltre al sindaco Firetto e al suo vice Elisa Virone, c'è il prefetto Nicola Diomede e il procuratore capo Luigi Patronaggio. Lo scorso ottobre, il giorno dell'inaugurazione della "Stanza della memoria", era arrivato in città anche il sottosegretario della presidenza del Consiglio dei ministri Maria Elena Boschi.

VIDEO - Renzi non risponde sul "caso" Alfano

Il ministro Orlando e Matteo Renzi, prima di spostarsi nel Ragusano, visiteranno anche il vicino ex collegio dei padri Filippini per ammirare le opere esposte nella pinacoteca comunale e in particolare la collezione Sinatra dei pittori paesaggisti dell'Ottocento Siciliano. 

L'annuncio: l'ex premier Renzi e il ministro Orlando ad Agrigento 

"Oggi il viaggio del partito Democratico, in tutte le province italiane, che si avvia a conclusione, tocca un luogo particolarmente caro alla memoria e alla sensibilità di tutti noi. E' il luogo nel quale ha lavorato il giudice Rosario Livatino che il 21 settembre del 1990 perse la vita e che è stato un testimone autentico e credibile, come diceva lui, oltre che credente dei valori profondi dell'umanità e della carta costituzionale oltre che di una intensa e straordinaria vita di fede che ha aperto la causa per la sua beatificazione". Lo ha detto Matteo Renzi, segretario del Pd, ex premier, giungendo in piazza Gallo ad Agrigento. Renzi e il ministro della Giustizia Andrea Orlando hanno visitato la "Stanza della memoria": la stanza dove lavorava il giudice Rosario Livatino.

Renzi: "La memoria dei martiti aiuti le nuove generazioni"

"Sono particolarmente felice che, in questo viaggio in cui siamo venuti a rendere omaggio alla memoria di Livatino, siamo assieme al ministro della Giustizia, che è un compagno e collega di partito, ma che è qui come ministro di quel dicastero a cui Livatino apparteneva - ha spiegato Renzi -. Sono grato ad Andrea Orlando di essere qua così come sono grato al sindaco Lillo Firetto per averci accolto ma anche per aver deciso di spostare l'ufficio tecnico del Comune per restituire alla memoria il luogo in cui Livatino lavorava. A mio giudizio, nella fase che stiamo vivendo, tutto ciò che è memoria, tutto ciò che è recupero della storia del nostro paese è fondamentale. La memoria dei nostri martiri e dei nostri eroi - ha concluso - aiuti soprattutto le nuove generazioni ad essere capaci di avere dei valori altrettanto forti e intensi".

Il messaggio di Renzi a Livatino

L'ex premier si è poi soffermato a scrivere un pensiero sul libro dei ricordi dedicato a Livatino: "Con la mano che trema, emozionato, pensando al sacrificio di Rosario Livatino, maestro per la nostra generazione, martire laico delle istituzioni, testimone credibile del Vangelo. Dico grazie alla città di Agrigento e al suo sindaco per avere restituito questo luogo alla memoria, cioè al futuro".

Orlando: "È bello che il viaggio di Renzi si concluda qui"

"Credo che sia molto bello che il viaggio del segretario del mio partito si concluda idealmente qui perché qui credo che stia unaa pietra miliare della nostra storia repubblicana. Rosario Livatino esortava a combattere la mafia facendo ciascuno la propria parte, svolgendo al meglio ognuno le proprie funzioni". Lo ha detto il ministro della Giustizia Andrea Orlando. "Quando ci si trova di fronte alle orme di personaggi come Livatino questa domanda ce la dobbiamo fare e credo che noi possiamo dire, senza protervia e senza arroganza, che in questi anni abbiamo fatto i passi in più necessari per combattere questo fenomeno - ha spiegato il ministro della Giustizia - . Questo è l'anno in cui si è approvato il codice antimafia, questa è la legislatura in cui sono stati colpiti gli interessi della mafia, come quelli del caporalato e dei reati ambientali con gli eco-reati, ma questa è anche la legislatura in cui io credo si debba rivendicare il fatto che si è tornati ad investire sul funzionamento della macchina giudiziaria".

VIDEO - Il ministro Orlando: "Mossi i passi necessari contro la mafia"

"I processi si fanno grazie al coraggio e all'intelligenza dei magistrati, ma anche grazie al buon andamento degli uffici: a chi manda avanti il fascicolo, a chi fa le fotocopie, a chi istruisce l'udienza. E credo che, in questo senso, a chi in questi anni si è esposto e continua a rischiare, la si avrà anche con il fatto che, alla fine di questo mese, firmeremo i primi 800 contratti di giovani che sono risultati idonei al concorso di assistenti giudiziari su 76 mila partecipanti".

Ingiaimo polemico: "A cosa serve la visita di Renzi?"

Orlando ha aggiunto: "Quattro mila hanno vinto questo concorso e 800 cominceranno a prendere servizio alla fine di questo mese e poi arriveremo a 2 mila complessivamente entro la fine dell'anno e penso che sia un piccolo segnale rispetto alla grandezza di personaggi come Livatino, ma in fondo anche le piccole cose che quotidianamente si fanno sono il modo migliore per rendere onore a chi ha dato così tanto alla patria". 

Il sottosegretario Maria Elena Boschi all'inaugurazione 

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