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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Licata

"Persecuzioni, minacce con la pistola e canzoni con insulti", ex moglie accusa finanziere

La donna ha raccontato di avere subito il danneggiamento della propria auto e di essere stata costretta a cambiare serratura dell'auto

Blocchi di cemento sotto la macchina, danneggiamenti alla carrozzeria, intercettazioni abusive, minacce con armi e proiettili e insulti di ogni tipo anche "cantati". Un finanziere di Licata, F.F., finisce a processo per maltrattamenti, stalking e minaccia aggravata dall'uso dell'arma. Ieri mattina, davanti ai giudici della seconda sezione penale, presieduta da Wilma Angela Mazzara, ha deposto per quasi tre ore la presunta vittima delle persecuzioni che si è costituita parte civile.

La sua deposizione è stata molto lunga e sofferta. Quando i toni si sono alzati un pò troppo, nella dialettica fra difensori dell'imputato e di parte civile (da una parte l'avvocato Arnaldo Faro e dall'altra gli avvocati Davide Santamaria e Sabina Schifano) il presidente del collegio ha deciso di rinviare al 25 giugno perchè la testimonianza della donna, peraltro, più volte redarguita perchè rispondeva in maniera non sempre pertinente, aveva monopolizzato l'intera udienza. "I nostri rapporti - ha detto rispondendo al pubblico ministero Cecilia Baravelli - si sono logorati per la sua esasperata gelosia. Era convinto che un suo caro amico fosse il mio amante e ha iniziato a perseguitarmi".

La donna sarebbe stata etichettata come "poco di buono" ma in maniera estremamente volgare e, secondo la sua versione, sarebbe stata intercettata abusivamente. "Mi ha registrato, dicendo che ero una tr.. e che mi aveva scoperto mentre facevo sesso con l'amante. Ma erano tutte sue fantasie". 

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