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Cronaca

Libero consorzio, Manlio Cardella: "Falliti gli obiettivi della riforma"

Il sindacato Confael stigmatizza la mancata riduzione dei costi delle Province regionali

"In un momento di profonda crisi, la Provincia regionale trasformata in Libero Consorzio dei Comuni, si è rivelata un fallimento degli obiettivi prefissati dalla riforma tanto sbandierata dal presidente della Regione Crocetta, dai partiti e dai sindacati confederali". Lo scrive Manlio Cardella, segretario provinciale del sindacato Confael che non condivide lo stato attuale delle cose "che vedono un Ente sovrastato dall’ombra della Regione - spiega Cardella - per tramite di un commissario regionale. Viabilità, scuole, sviluppo economico, artigianato, agricoltura, ambiente, turismo, solidarietà sociale. Tutti settori questi che scontano oggi l’assoluta mancanza di progetti, idee, proposte e finanziamenti. Un  immobilismo acclarato di un sistema (politico-sindacale) che spreca risorse - prosegue - destinate a posizioni organizzative e di funzioni dirigenziali delle quali i cittadini, le imprese, gli operatori economici, non avvertono per nulla né la presenza concretamente operativa, né la necessità del mantenimento di strutture organiche che esistono nel ricordo solo di ciò che la Provincia regionale è stata nel recente passato".  

La Confael stigmatizza, dunque, la mancata riduzione dei costi delle Province regionali, "conclusasi con un evidente fallimento dei Liberi Consorzi, avendo la politica regionale deciso - scrive ancora Cardella - di ridare la parola agli elettori per rieleggere il presidente ed il Consiglio provinciale con nuove elezioni. Eppure si sconta una pesante riduzione dei fondi a questi Enti territoriali da impedirne una efficace e funzionale attività amministrativa. Non vi è di traccia dei servizi che erogava la Provincia regionale in precedenza sul territorio. Come non vi è una alcuna garanzia che si potrà scongiurare da qui a breve una crisi economica che metterà a serio rischio gli stessi salari dei dipendenti".

La Confael, per le sistemiche criticità economiche in cui versa il Libero Consorzio, diffida, dunque, "la dirigenza ad adottare altri provvedimenti tendenti a distribuire le cosiddette indennità di risultato delle quali non se ne comprenderebbero le ragioni oggettive. Si tratta di quelle indennità che i dirigenti e il segretario generale dovrebbero percepire normalmente attraverso la compilazione di schede sulle quali indicare i punteggi sulle attività realmente svolte e che hanno efficacia ed efficenza funzionali a servizi veri, reali, concreti per i cittadini e la collettività". 
 

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