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Cronaca

Demolizioni in "zona A", Legambiente: «Si può e si deve. Cura contro l'abusivismo» 

Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente, interviene sulle demolizioni di immobili abusivi in atto ad Agrigento. si tratta di «un fenomeno illegale diffuso in tutta la Penisola che ha contribuito e contribuisce ad aggravare il consumo di suolo, il rischio idrogeologico e a ledere la parte sana dell'economia italiana»

«L’abbattimento delle case abusive nella Valle dei Templi, eseguito dal comune di Agrigento e avviato grazie all’intervento della Procura di Agrigento - dichiara Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente - è l’inizio di un lungo processo che segna una inversione di tendenza nella battaglia contro l’abusivismo edilizio e che restituirà bellezza e legalità ad un luogo che, tra l’altro, è patrimonio dell’umanità. Eppure in questi giorni non sono mancate tensioni e continui tentativi di bloccare le ruspe che di certo non fanno bene al Paese. Siamo convinti che la demolizione delle costruzioni illegali resti la migliore cura preventiva contro il vecchio e nuovo abusivismo, un fenomeno illegale diffuso in tutta la Penisola che ha contribuito e contribuisce ad aggravare il consumo di suolo, il rischio idrogeologico e a ledere la parte sana dell’economia italiana. Demolire si può e si deve: abbattere un immobile abusivo non è, infatti, una facoltà, ma un preciso obbligo delle amministrazioni previsto dalla normativa vigente».

Legambiente ricorda che solo nel 2014 sarebbero stati circa 18mila le nuove costruzioni fuori legge, circa il 16per cento del nuovo costruito (Dati Cresme), con un giro d’affari che supera abbondantemente il miliardo di euro. Tra il 2003, ultimo anno in cui era possibile presentare la domanda di condono edilizio, e il 2011, il Cresme ha censito ben 258 mila case abusive, per un giro di affari illegale, basato sui numeri e sui valori immobiliari medi, che Legambiente valuta in circa 18,3 miliardi di euro.

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