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Cronaca Lampedusa e Linosa

L'Open Arms attracca a Lampedusa: i migranti cantano "Bella ciao"

C'è anche don Carmelo La Magra, il parroco dell'isola, al molo commerciale e una trentina di fedeli e attivisti che hanno portato generi alimentari e acqua

Ore 23,31: è la fine di un incubo. Dopo 19 giorni, da quando sono stati salvati in acque libiche, i migranti che affollano l'Open Arms vedono - e da vicino - la terraferma. La nave della ong spagnola è entrata al porto di Lampedusa ed ha attraccato. Gli 83 migranti rimasti a bordo, dei 154 che inizialmente erano stipati sullo scafo, sono riusciti ad avere "un porto sicuro". Fra i migranti e l'equipaggio è scoppiata, poco dopo l'approdo, la gioia: abbracci, applausi, balli e canti di felicità. Profughi e volontari hanno anche intonato "Bella Ciao", mentre la nave stava attraccando. Applausi anche sulla banchina, specie quando i migranti hanno iniziato a lasciare lo scafo.  

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C'è anche don Carmelo La Magra, il parroco di Lampedusa, al molo commerciale in attesa dei profughi di Open Arms, la nave della Ong spagnola, che è approdata al porto. Con il sacerdote c'è un gruppo di una trentina di persone tra fedeli e attivisti: gli stessi che, in queste sere, hanno affollato il sagrato della chiesa di San Gerlando. Al gruppetto dopo una breve e serena trattativa le forze di polizia hanno consentito di rimanere dentro l'area rossa, fuori invece vengono tenute le altre persone da un rigido sistema di sicurezza. Fedeli e attivisti hanno portato acqua e viveri.

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I componenti dell'equipaggio abbracciano e danno pacche sulle spalle ad ognuno degli 83 migranti: è il saluto prima che scendano dalla Open Arms dove negli ultimi giorni sono stati fianco a fianco. La prima a scendere è stata una donna. I medici, man mano che i profughi lasciano l'imbarcazione, visitano le persone che vengono quindi fatte salire sui pulmini che li condurranno all'hotspot di contrada Imbriacola. Lo stesso centro d'accoglienza dove, poche ore fa, sono giunti 47 tunisini che erano stati avvistati e soccorsi, dalle motovedette della Capitaneria e delle Fiamme Gialle, a circa 3 miglia dalla costa di Lampedusa.

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Sul molo commerciale, esattamente per come è già accaduto nei precedenti approdi di navi di Ong, c'è l'ex sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini, assieme al marito Peppino Palmeri, e c'è anche la "pasionaria" della Lega: Angela Maraventano. In attesa dell'approdo della Open Arms è stato "neutralizzato uno striscione leghista con la scritta 'scafisti'" - ha scritto, su Twitter, l'ex sindaco Giusi Nicolini - . E in tanti lo hanno fatto mettendoci i piedi sopra, "ma tanti piedi, proprio tanti. Siamo qui per accogliere i naufraghi - ha continuato Nicolini - e ringraziare chi li ha salvati, non per farci insultare". A sbarco in corso, la "pasionaria" è, all'improvviso, sbottata conto i giornalisti accusandoli di essere schierati dalla parte dei migranti "che danneggiano l'immagine dell'isola". "Questi trafficanti di 'carne umana' provocano un danno enorme all'immagine dell'isola" - ha detto Angela Maraventano - . E a chi le ha fatto notare che, al momento, a Lampedusa è sold out, Maraventano ha ribattuto: "E che c'entra? Il danno all'immagine queste agenzie non governative lo provocano lo stesso!". Le forze dell'ordine hanno poi hanno chiesto ai cameramen di allontanarsi dai manifestanti per non alimentare i dissidi tra le due fazioni.

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