Naufragio, servono 100 mila euro per recuperare il peschereccio "Giacomo Maria"
All'indomani dei funerali di Franco Solina, 51 anni, è il momento di pensare di pensare a riportare sulla terraferma l'imbarcazione che è adagiata ad una profondità di ben 60 metri
Servono circa 100 mila euro. All'indomani dei funerali di Franco Solina, 51 anni, il pescatore di Lampedusa rimasto vittima del naufragio dello scorso 3 gennaio, è il momento di pensare di pensare al recupero dell'imbarcazione - del peschereccio "Giacomo Maria" - che è adagiata, a circa cinque miglia dalla costa lampedusana, ad una profondità di ben 60 metri.
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La spesa sarà a totale carico dell'armatore. "Abbiamo chiesto alla Regione Sicilia, al presidente Rosario Crocetta, di aiutare la famiglia dell'armatore. C'è un precedente con la Regione Campania - ha spiegato il sindaco delle Pelagie, Giusi Nicolini, - . La Regione Campania è riuscita a dare un contributo per il recupero di un peschereccio che era naufragato. Inoltre, armatori e pescatori stanno continuando a raccogliere i fondi".
Il Comune, su sollecitazione proprio dei pescatori dell'isola, ha aperto un conto corrente. I soldi che si stanno raccogliendo dovranno servire - secondo le intenzioni dei pescatori - per aiutare la famiglia della vittima del naufragio e la famiglia dell'armatore. "La risposta c'è. Tanti proprietari di barche e marinai - ha spiegato il sindaco Nicolini - hanno già versato. L'isola, in questi casi così drammatici, è normalmente molto solidale. Cercheremo di fare tutto il possibile - ha concluso il sindaco di Lampedusa e Linosa - per aiutare l'armatore e la famiglia di Franco Solina. Speriamo naturalmente di ottenere una risposta positiva da parte della Regione. Mi risulta che si stia studiando quale misura si potrebbe adottare".
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