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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Lampedusa e Linosa

Tangentopoli a Lampedusa, la difesa attacca: "Prove manipolate?"

L'avvocato Ignazio Valenza, difensore dell'ex dirigente dell'Utc nei cui confronti sono stati chiesti 17 anni, replica al pm: "Documenti aperti dopo il sequestro"

“Non voglio dire di avere certezza del fatto che le prove siano state manomesse ma, di sicuro, alcuni file sono stati aperti e modificati dopo il sequestro da parte della Finanza e tutto ciò non è consentito. Allo stesso modo le copie degli atti e dei documenti informatici sequestrati non sono state eseguite in maniera conforme alle norme”.

La "cricca" di Lampedusa alla sbarra, il pm chiede 25 condanne

Dopo la requisitoria del procuratore aggiunto Salvatore Vella, che ha chiesto venticinque condanne al processo alla cosiddetta “cricca” di Lampedusa, che avrebbe gestito appalti e lavori pubblici in maniera illegale e con un sistema di accordi corruttivi, ha iniziato ad illustrare la sua arringa l’avvocato Ignazio Valenza, difensore del principale imputato, l’ingegnere Giuseppe Gabriele, ex dirigente dell’Utc di Lampedusa.

La pena più alta – 17 anni di carcere - proposta dal procuratore aggiunto Salvatore Vella è proprio per Gabriele, 57 anni, dipendente dell'Utc di Ravanusa, ritenuto il vero capo dell'associazione "che usava il Comune per atti pubblici e delibere, finalizzate a fare investimenti illeciti attraverso società fantasma e spartiva lavori pubblici in cambio di tangenti". Valenza ha replicato: “Molti documenti che lo avrebbero scagionato non sono stati neppure acquisiti”. 
 

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