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Cronaca Canicattì

Canicattì, gruppi whatsapp per evitare i posti di blocco: indaga la polizia

Gli agenti del commissariato, guidati da Valerio Saitta, hanno avviato un'attività investigativa per scoprire se grazie alle comunicazioni con i telefonini si favorisce il crimine

Gli agenti del commissariato di polizia di Canicattì, coordinati dal vice questore aggiunto Valerio Saitta, hanno avviato un'indagine per scoprire se esistono dei gruppi whatsapp grazie ai quali chi è iscritto comunica agli altri la presenza di posti di blocco in una zona piuttosto che nell'altra.

L'attività investigativa è ancora all'inizio, ma si è appreso che oltre a Canicattì è stata estesa anche all'intero territorio agrigentino.

Al momento non ci sono indagati. Le ipotesi di reato che verrebbero, eventualmente, contestate sono quelle di interruzione di pubblico servizio e favoreggiamento reale. Grazie alle comunicazioni con i gruppi whatsapp, infatti, segnalando i posti di blocco delle forze dell'ordine non solo gli iscritti cercherebbero di evitare le multe per eccesso di velocità o guida senza cintura, ma potrebbero finire per favorire chi trasporta droga o armi.

Addirittura si potrebbero favorire gli spostamenti di latitanti da un Comune all'altro della provincia di Agrigento. 

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