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Cronaca San Leone

La morte di Chiara La Mendola, padre Pontillo in aula: "Il Comune sapeva delle buche"

Il sacerdote, che negli anni scorsi era parroco di San Gregorio, accusa: "Consegnai un dossier al sindaco Marco Zambuto, prima delle elezioni ci rassicurò che erano stati trovati i fondi"

"Il sindaco Marco Zambuto sapeva che nella zona del viale Cavaleri Magazzeni c'erano delle buche, gli abbiamo pure consegnato un dossier. Prima delle elezioni ci disse che c'erano i fondi, poi ci rassicurò con frasi da politico e nulla più".

Il sacerdote Giuseppe Pontillo, attuale parroco della cattedrale e negli anni scorsi a capo della comunità di San Gregorio, ha testimoniato al processo in cui è imputato l'automobilista ottantenne Giuseppe Valenti, accusato di avere azionato i freni della sua Nissan Micra in ritardo provocando l'impatto con il ciclomotore della povera Chiara La Mendola che proveniva dalla direzione opposta e avrebbe perso il controllo del suo scooter a causa di una buca presente sul manto stradale.

Pontillo, rispondendo alle domande del pm Maria Luisa Butticè e dell'avvocato Salvatore Pennica, difensore di parte civile del fratello di Chiara La Mendola, ha spiegato: "Gli consegnammo un dossier con l'indicazione di buche e dissesti stradali, in alcuni casi documentati da fotografie. Il Comune sapeva che la zona era in queste condizioni".

In un altro processo sono imputati, con l'accusa di non avere garantito la sicurezza della strada, riparando la buca o segnalando il pericolo, il dirigente dell'Utc di Agrigento, Giuseppe Principato, e il funzionario Gaspare Triassi. Sia per i tecnici che per l'automobilista l'imputazione è di omicidio colposo. 

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