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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

L'AltraSciacca, strade e illuminazione pubblica: la "lista" dei disservizi

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di AgrigentoNotizie

Il 5 settembre dello scorso anno noi de L’AltraSciacca abbiamo chiesto chiarimenti all’Amministrazione comunale circa l’illuminazione pubblica di alcune strade private. In particolare, supportate da un dettagliata relazione storica, descrittiva e fotografica, abbiamo elencato alcune vie o strade in cui risultano presenti corpi illuminanti del servizio pubblico e abbiamo rivolto le seguenti domande via pec al sindaco, Fabrizio Di Paola, all’assessore ai servizi a rete, Gaetano Cognata, e al dirigente del Sesto Settore, Aldo Misuraca.

Come mai non è stato dato seguito alla disposizione che l’assessore Leonte sosteneva di avere impartito agli uffici comunali competenti per il distacco e la rimozione della pubblica illuminazione dalla Via Corrao? Esistono delle responsabilità a carico di qualcuno?

L’Amministrazione comunale e i responsabili degli uffici competenti intendono procedere con la soppressione dei punti luce della pubblica illuminazione presenti nelle predette aree private oppure intendono continuare a far pagare a tutti i Saccensi un servizio destinato solo ad alcuni privati privilegiati?

Poiché riteniamo che l’elenco qui riportato delle aree individuate da noi casualmente non è affatto esaustivo, anzi alquanto incompleto, l’Amministrazione comunale ha intenzione di dare mandato all’ufficio competente di ricercare tutti i casi di illuminazione pubblica di aree private e di procedere al relativo distacco dalla rete pubblica, ottenendo un risparmio economico ed eliminando stupidi privilegi e disparità tra cittadini?

In aggiunta abbiamo espresso dubbi circa la natura privata della Via Corrao, fornita di tutto punto di servizi pubblici, tra cui il moderno impianto di illuminazione a led, ma chiusa da un cancello privato. Secondo noi, così come previsto da assodata giurisprudenza, le strade su cui sono stati effettuati investimenti di natura pubblica (in questo caso l’installazione e la manutenzione dell’illuminazione pubblica, e non solo), anche se private, sono da considerarsi a tutti gli effetti asservite all’uso pubblico e quindi non è possibile limitarne l’accesso con cancelli. Quindi se quella strada è privata non si giustifica la presenza di ben tre corpi illuminanti dell’impianto di illuminazione pubblica, se invece deve essere adibita ad uso pubblico non si giustifica la presenza del cancello che ne ostruisce l’accesso.

Fulminea ci è giunta la reazione del Sindaco Di Paola che il giorno successivo, 6 settembre 2016, ci comunicava, in riferimento a quanto da noi evidenziato mediante pec prot. 23250 del 5 settembre 2016, di aver invitato il Dirigente del Sesto Settore, Aldo Misuraca, e il Dirigente del Settimo Settore, Francesco Calia, ognuno per la parte di rispettiva competenza, a volere predisporre sopralluogo al fine di verificare quanto segnalato e relazionare direttamente alla sua persona.

Altrettanto tempestivamente, l’8 settembre 2016, il consigliere comunale Simone Di Paola ha formulato un’interrogazione comunale avente come oggetto “Illuminazione pubblica in strade private: com’è possibile?” rivolta al Sindaco e all’Assessore di riferimento.

Nonostante la rapidità con cui il Sindaco ha messo in azione i dirigenti comunali Misuraca e Calia, ad oggi, dopo oltre quattro mesi, la nostra Associazione non ha ricevuto alcuna risposta, né sembra siano stati presi i provvedimenti richiesti. Tanto meno sappiamo di risposte fornite in Consiglio comunale all’interrogazione presentata dal consigliere Di Paola. Poiché l’unica informazione a noi pervenuta è la repentina comunicazione del nostro primo cittadino, possiamo formulare alcune ipotesi sulle possibili cause di questo ritardo nel fornire una risposta alla Città, come ad esempio l’inefficienza degli uffici comunali coinvolti o la pressione o l’ostruzionismo da parte di qualcuno che vuole continuare a tutelare un suo privilegio ai danni della collettività. Ci poniamo pertanto le seguenti legittime domande:  I Dirigenti Misuraca e Calia hanno svolto il loro compito consegnando una relazione dettagliata al Sindaco?  Se non lo hanno fatto, perché è accaduto? Come si vuole procedere perché accada nel più breve tempo possibile? Se lo hanno fatto, la relazione è stata esaminata dal Sindaco? Quali decisioni ne sono scaturite?

E’ legittimo portare a conoscenza non solo L’AltraSciacca ma tutti i cittadini sulle azioni che verranno intraprese e sul tempo necessario per renderle esecutive?

Restiamo in attesa di ricevere risposte esaustive non solo ai punti sollevati mediante pec, di cui al prot. 23250 del 5 settembre 2016, ma anche alle nuove domande sopra formulate, sperando che stavolta giungano e in tempi ragionevoli.

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